E' stato concluso lo smantellamento dell'impianto ex Fabbricazioni nucleari (Fn), a Bosco Marengo, il sito piemontese nel quale durante l'esercizio si fabbricava combustibile nucleare. Lo rende noto Sogin, la società pubblica che si occupa del decommissioning delle ex centrali nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, precisando che "è il primo impianto italiano nel quale Sogin ha terminato le attività di smantellamento previste dalla Fase 1, raggiungendo il cosiddetto stato di brown field. Un traguardo - precisa la società - ottenuto attraverso una significativa accelerazione nel 2021 di circa il 16% delle attività di decommissioning".
Sogin, che fin dalla sua fondazione punta alla sostenibilità in tutte le sue attività, si è resa disponibile a offrire alcuni edifici dell'impianto di Bosco Marengo, assieme ad altri delle centrali nucleari in dismissione di Caorso (Piacenza) e del Garigliano (Caserta), per custodire in caso di calamità naturali le opere d'arte del nostro Paese, nell'ambito di un progetto di tutela del patrimonio artistico promosso dal ministero della Cultura e inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Le autorità locali e di controllo, hanno visitato l'area, accolte dal presidente di Sogin Luigi Perri e dell'amministratore delegato Emanuele Fontani. Questo traguardo, spiega Sogin nella nota, "ha consentito di togliere i vincoli radiologici e di declassificare le aree e gli edifici dove in passato si fabbricavano gli elementi di combustibile nucleare che tornano ad essere fruibili come ambienti convenzionali".