Il piano inclinato di questo 2022
prosegue e all'orizzonte non si vedono inversioni di rotta.
L'aumento dei costi di produzione ha risalito le filiere e ora
si sfogherà pesantemente sui consumi.
L'aumento dei tassi di
interesse in una fase del genere rischia di stringere in una
morsa le imprese già sofferenti per i prezzi dell'energia. Lo
abbiamo detto e lo ribadiamo, servono politiche di emergenza e
interventi pubblici incisivi che accompagnino verso l'uscita da
questa tempesta perfetta". Ad affermarlo è Mauro Lusetti,
presidente di Legacoop, commentando i risultati dell'analisi
congiunturale realizzata dall'Area Studi di Legacoop, relativa
agli andamenti delle cooperative aderenti nel quadrimestre
aprile-luglio e, in particolare, alle previsioni per i prossimi
mesi.
Dallo studio emerge come sulle prospettive di crescita delle
cooperative, in particolare quelle di dimensioni più piccole
pesino "la situazione economica complessiva e le aspettative
pessimistiche sulla sua evoluzione nei prossimi mesi, espresse
dal 50% delle cooperative (in crescita di 8 punti percentuali
rispetto alla precedente rilevazione)", spiega una nota.
In testa ai problemi registrati dalle cooperative ci sono
"l'impennata dei costi dell'energia e delle materie prime e la
reperibilità di materie prime e di materiali -si aggiunge -. Per
alleviare l'incidenza della crescita inarrestabile dei costi
dell'energia, il 38% delle cooperative dichiara di essersi
dotato di impianti di produzione di energia rinnovabile, quasi
esclusivamente da fonte fotovoltaica". (ANSA).