"L'idea iniziale che il governo italiano ha posto sul price cap, e che era corretta, sembra che adesso sia passata, c'è voluto del tempo: su tutto quello che viene da gasdotto mettiamo un cap, che dà comunque una sua grande economicità. Su tutto quello che viene da Lng, che deve essere invece attratto, non si mette un cap, ma si lavora per un "contract for difference": si paga la cifra necessaria per portare l'Lng, e la differenza viene socializzata a livello di un fondo europeo". Lo ha detto l'ad di Eni, Claudio Descalzi, a un webinar del Messaggero.
Per Descalzi il price cap al gas "si può fare solo come Europa, che è un sistema chiuso e connesso, e non come singolo paese. Se l'Italia mette il cap, riduce il prezzo e socializza il rimanente, questo gas se ne va tutto in Germania, e noi finanziamo la Germania. Avere una riduzione sui gasdotti, che sono ammortizzati e che riescono ad essere gestiti anche con prezzi più bassi (visto che succedeva prima), e poi avere un contratto per differenza sull'Lng, era un'idea molto semplice.
Doveva essere attuata immediatamente. Ci avrebbe evitato mesi di speculazione e di paura, che hanno creato prezzi che ora si sono abbassati, ma hanno fatto soffrire l'Italia e l'Europa".