Una nuova mentalità che metta insieme cultura, rinnovabili e paesaggio per superare gli ostacoli autorizzativi anche con l'aggiornamento del Codice del Paesaggio che ha quasi vent'anni. Sono i punti su cui l'Italia deve intervenire per procedere più spedita sull'energia rinnovabile. A dirlo è Alessandra Scognamiglio, ricercatrice dell'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e che ha presieduto l'8/a Conferenza mondiale sulla conversione dell'energia fotovoltaica la scorsa settimana a Milano.
"Dopo aver festeggiato l'obiettivo raggiunto del primo terawatt di fotovoltaico installato, nei prossimi 10 anni il mondo può essere in grado di installare il secondo - ha osservato Scognamiglio conversando con l'ANSA - Tutti i paesi hanno investito molto su questa tecnologia e ci credono ma l'Italia, che pure ha obiettivi ambiziosi e ha grande capacità di investimento, deve superare ostacoli autorizzativi e svecchiarsi con una nuova mentalità, che metta insieme cultura, rinnovabili e paesaggio".
In Italia "gli obiettivi energetici sono molto ambiziosi, ma nonostante il decreto Semplificazioni con cui il governo ha individuato nel processo autorizzativo un ostacolo grande all'impiego del fotovoltaico, la procedura non è di fatto ancora semplice. Il riscontro che abbiamo dagli operatori e da chi ha una grandissima capacità di investimento sul fotovoltaico - spiega la ricercatrice - è che esiste ancora una grande frammentazione a scala regionale". Secondo Scognamiglio "ci vuole una nuova cultura, basata anche su un aggiornamento scientifico". Il codice del paesaggio ha quasi venti anni, andrebbe modernizzato e servirebbe "un sistema di supporto alle decisioni in grado di considerare la moltitudine delle eterogenee variabili che ci sono oggi nel paesaggio".