Produrre elettricità nelle città, con pannelli solari sui tetti di condomini, villette, capannoni industriali, centri commerciali, spazi ed edifici pubblici. E' la nuova frontiera europea dell'energia, per tagliare i costi delle bollette e ridurre la dipendenza dall'estero, l'inquinamento e l'effetto serra. Lo sostiene uno studio dell'Agenza europea dell'Ambiente (Eea) sui "prosumer", i cittadini che sono sia produttori (producer) che consumatori (consumer) di elettricità.
Le aree urbane coprono il 23% della superficie della Ue, ma ospitano il 75% dei suoi abitanti e producono il 76% delle emissioni di CO2.
Secondo l'Eea, stabilire la produzione-consumo (prosumption) nelle città è più complicato che nelle aree rurali, a causa dello spazio limitato disponibile per la generazione elettrica e le questioni più complesse riguardanti la proprietà delle superfici (ad esempio i tetti dei condomini). Ma le distanze più brevi e la possibilità di stabilire distretti energetici integrati danno la possibilità di sinergie fra i settori, ad esempio fra elettricità, riscaldamento, raffrescamento e mobilità. Generare corrente fuori dalle città consente poi ai prosumer di ovviare alla mancanza di spazio.
Le municipalità secondo la Eea possono sostenere la produzione-consumo fornendo superifci che possono essere usate per la generazione di elettricità da parte dei cittadini, come i tetti di edifici pubblici o terreni municipali inutilizzati. Le amministrazioni possono anche fornire forme di sostegno finanziario ai prosumer e fissare i requisiti per le imprese per promuovere la partecipazione dei cittadini. Possono inoltre incoraggiare il coinvolgimento dei cittadini nella pianificazione energetica. Le municipalità possono agire anche come centri di informazione di conoscenze, e contribuire a costituire i team di professionisti giusti.