Per gli italiani risulta sempre più urgente accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, potente alleato non solo per la decarbonizzazione, ma anche per la sicurezza energetica del Paese ed economica di famiglie ed imprese. È quanto emerge dall'indagine "Gli italiani e l'energia" realizzata da Ipsos per Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club.
Il 64% degli italiani intervistati (2 su 3) si dice molto preoccupato per la crisi energetica, soprattutto per l'impatto che potrebbe avere sulle spese quotidiane (41%), sull'insorgere una crisi economica generale (32%) o sul non riuscire a pagare le bollette/utenze (19%). Per contrastare il caro bollette, oltre la metà degli italiani (55%) pensa che sia necessario accelerare verso la transizione energetica e solo il 12% propone di abbandonare la corsa e puntare su fossili e nucleare.
Nonostante il Belpaese risulti in linea con la media europea, cresce la percezione che l'Italia sia rimasta indietro rispetto agli altri Paese Europei sul tema rinnovabili: pensiero che accomuna il 54% degli italiani contro il 47% del 2021. Il caro bollette è secondo gli italiani intervistati imputabile alla speculazione delle aziende energetiche e della finanza, alle crisi internazionali che hanno messo in luce la scarsa indipendenza dell'Europa dai Paesi produttori e ai ritardi nelle rinnovabili.
Per contrastare il rincaro, l'89% degli italiani si dice disposto a fare qualcosa. Il 60% pensa ad un minor utilizzo di elettrodomestici, luce e riscaldamento. Sostituire elettrodomestici con altri a basso consumo e ridurre l'utilizzo del riscaldamento in inverno sono i comportamenti che si è maggiormente disposti a adottare. Marginale invece la propensione ad utilizzare forme di sharing mobility. La conoscenza delle energie rinnovabili si conferma ampia (60% degli intervistati), ma stabile rispetto allo scorso anno.