Quotidiano Energia - Parte la revisione della direttiva 2014/95/UE sulla rendicontazione delle informazioni di carattere non finanziario delle imprese (Nfrd), prevista dal Green deal nell’ambito della nuova strategia europea per la finanza sostenibile .
La Commissione ha lanciato, il 20 febbraio 2020, una consultazione per raccogliere suggerimenti su possibili miglioramenti della direttiva (recepita in Italia con il D.Lgs 254/2016), che richiede alle aziende di maggiori dimensioni di includere nei bilanci annuali un rapporto sugli aspetti non finanziari delle attività (ad esempio ambientali e sociali).
Secondo la comunicazione di Bruxelles sul Green deal, però, “la sostenibilità dovrebbe essere integrata in modo più sistematico nella governance societaria: molte imprese, infatti, si concentrano ancora troppo sui risultati finanziari a breve-termine a scapito dello sviluppo a lungo-termine e degli aspetti connessi alla sostenibilità”.
Sempre in base al Green deal, le imprese e le istituzioni finanziarie dovranno in particolare “migliorare la trasparenza dei dati relativi al clima e all’ambiente, in modo che gli investitori siano pienamente informati circa la sostenibilità dei loro investimenti”.
Lanciando la consultazione, che terminerà il 14 maggio, il vice-presidente esecutivo della Commissione Ue responsabile per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ha spiegato che “al momento vi è un gap nella rendicontazione della sostenibilità che ostacola il progresso verso un sistema finanziario sostenibile, proprio mentre sta crescendo rapidamente la necessità per gli investitori di avere informazioni dettagliate in materia da parte delle aziende”.
La revisione della direttiva 2014/95/UE, ha precisato Dombrovskis, sarà parte della Strategia per la finanza sostenibile che l’esecutivo comunitario, con l’obiettivo di stimolare gli investimenti “green”, presenterà nel terzo trimestre di quest’anno e che potrà comprendere tra l’altro una “etichetta verde” per i prodotti di investimento retail e uno standard Ue per i green bond.