Quotidiano Energia - Per superare emergenze e ritardi accumulati nella gestione dei rifiuti serve una strategia nazionale precisa, oltre a 10 miliardi di euro in investimenti nei prossimi 15 anni per impianti di riciclo, recupero e smaltimento.
In questo modo si potranno raggiungere gli obiettivi Ue di economia circolare al 2035, per i quali occorre aumentare la differenziata all’80% e la valorizzazione energetica al 25%.
Questi, in sintesi, i contenuti del dossier “Per una strategia nazionale dei rifiuti – la strategia nazionale mette le gambe” di Fise-Assoambiente (realizzato per l’associazione da Laboratorio Ref Ricerche e presentato venerdì a Milano nel corso di Il Verde e il Blu Festival).
Lo scenario attuale delineato nel documento non manca di criticità: nell’ultimo anno e mezzo si contano maggiori rifiuti prodotti (+2% urbani e +3,3% speciali), maggiori costi di smaltimento (+40%) e meno impianti per gestirli (-396 per gli speciali come inceneritori e digestione anaerobica), con una crescita dell’export (+31% urbani e +14% speciali) e della movimentazione fuori regione. Un periodo nel quale, scrive Fise-Assoambiente in un comunicato, “è stato fatto poco o nulla” per migliorare la situazione.
“La pandemia ha prodotto una buona risposta da parte delle imprese dei rifiuti abituate ad agire in un contesto emergenziale ma al contempo ha sottolineato le fragilità del sistema e i problemi di sicurezza per la gestione degli urbani, accentuati dal blocco dell’export da cui dipendono le filiere del recupero di materia”, ha evidenziato il neo riconfermato presidente dell’associazione, Chicco Testa. “Oggi è ancora più necessario definire una strategia nazionale di gestione dei rifiuti che fornisca una visione nel medio-lungo periodo migliorando le attuali performance. Per farlo abbiamo due irripetibili occasioni da cogliere: il piano di aiuti messo in campo dalla Ue (Recovery Fund) e il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti da definire nei prossimi 18 mesi secondo quanto previsto dalla direttiva europea appena recepita”.
L’associazione ha inoltre assegnato i premi Pimby (please in my back yard) e tra i riconoscimenti 2020 rientra anche Tap.
Infine, in tema di economia circolare, da segnalare che il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha firmato il regolamento recante la disciplina per l’End of waste (cessazione della qualifica di rifiuto) di carta e cartone.
La norma EoW su carta e cartone, si legge in una nota del ministero, segue quella sui Pap (rifiuti da prodotti assorbenti per la persona, decreto firmato il 15 maggio 2019) e sulla gomma vulcanizzata granulare (firmato a marzo 2020). “Tra i decreti in lavorazione e nei passaggi finali quello per i rifiuti da costruzione e demolizione”.