Quotidiano Energia - Arrivano i “Forest reference level” (Frl) per il periodo 2021-2025, vale a dire il livello di emissioni nette che ciascuno Stato Ue dovrà rispettare alla fine del primo quinquennio di applicazione del regolamento sull’uso del suolo, dal cambiamento di destinazione dei terreni e dalla silvicoltura (Lulucf).
In base al regolamento Lulucf, , che contribuirà al target di riduzione delle emissioni non Ets del 30% entro la fine del decennio, dal 2021 al 2030 i Paesi membri devono compensare la produzione di gas-serra delle foreste, delle colture e dei pascoli con la capacità di assorbimento di CO2 degli stessi settori (regola “no-debit”) in ciascuno dei due quinquenni di riferimento (2021-2025 e 2026-2030).
La Commissione, al termine di una lungo processo di consultazione e negoziazione con gli Stati membri, ha adottato ieri il regolamento delegato che fissa i livelli di emissione di ciascun Paese. Per l’Italia, è prevista una riduzione delle emissioni nette Lulucf pari a 19.656.100 tonnellate, lo stesso livello proposto nel National forestry accounting plan (Nfap) presentato dal ministero dell’Ambiente. Il nostro Paese è così al settimo posto tra i 27 per riduzione delle emissioni dopo Francia (55.399.290 ton), Svezia (38.721.000 ton), Germania (34.366.906 ton), Spagna (32.833.000 ton), Finlandia (29 386 695 ton) e Polonia (28.400.000 ton).
Da notare che la Commissione ha rivisto 9 Nfap, tra cui quelli di Germania, Francia, Polonia e Svezia.
Il regolamento delegato (disponibile in allegato sul sito di Quotidiano Energia assieme all’annesso e al documento di supporto) sarà ora sottoposto allo scrutinio del Consiglio e dell’Europarlamento per un periodo di due mesi, trascorso il quale sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue per entrare in vigore 20 giorni dopo.