Quotidiano Energia - Il futuro gasdotto tra Italia e Malta potrebbe trasportare dal 2030 anche idrogeno e gas rinnovabili. E’ l’intenzione del Governo dell’isola mediterranea, che attraverso la società di scopo Melita TransGas ha lanciato un bando per la realizzazione di uno studio di fattibilità sulla possibilità di riprogettare la condotta al fine di metterla in grado di trasportare fino al 100% di idrogeno.
Lo studio dovrà valutare le varie opzioni (inclusi costi e possibili finanziamenti Ue) per l’aggiornamento del Front end engineering design (Feed) del gasdotto di 160 km tra la città maltese di Delimara e Gela, nonché le possibili controparti commerciali italiane.
Il bando, che prevede la presentazione delle manifestazioni di interesse entro il 14 settembre, si riferisce esclusivamente alla possibilità di trasportare idrogeno, ma la ministra dell’Energia Miriam Dalli ha spiegato a “MaltaToday” che l’intenzione di La Valletta è progettare un’infrastruttura capace di importare dall’Italia dal 2030 anche biometano e miscele di gas e H2.
Proprio a Gela, ricorda il quotidiano, l’Eni potrebbe realizzare uno degli elettrolizzatori previsti dall’accordo dello scorso dicembre con l’Enel. Il bando include comunque la valutazione dei potenziali fornitori di idrogeno e biometano in Sicilia.
Il gasdotto Italia-Malta, la cui interconnessione con la rete nazionale è stata inserita nel Piano di sviluppo 2021-2030 di Snam, gode al momento dello status di Progetto di interesse comune europeo (Pci), confermato dall’accordo sulla revisione del regolamento Ten-E raggiunto dal Consiglio Ue lo scorso giugno.