Quotidiano Energia - “Il mercato dell’energia deve essere riformato con urgenza, il sistema attuale non è progettato per eventi di mercato estremi come quelli cui stiamo assistendo”. Lo ha detto ieri una portavoce di Ofgem, annunciando che il regolatore energetico britannico presenterà “nelle prossime settimane” una serie di proposte per “cambiamenti al market design”.
Le dichiarazioni di Ofgem arrivano dopo una dura presa di posizione dell’associazione di consumatori Citizens Advice sugli “errori” e “opportunità mancate” del regolatore, che avrebbero reso il mercato retail “più vulnerabile” all’impennata dei prezzi dell’elettricità e del gas.
Secondo le stime di Citizens Advice, il fallimento di 20 fornitori tra agosto e metà novembre di quest’anno avrebbe lasciato ai clienti un conto da pagare di 2,6 miliardi di sterline, pari a circa 94 £ per famiglia.
Nei tre anni precedenti la crisi, ha accusato l’associazione sempre ieri, “Ofgem ha aperto solo un’indagine formale sul servizio clienti, sebbene ci fossero preoccupazioni per i servizi scadenti offerti da alcuni fornitori”. Non solo: all’inizio del 2021, il regolatore ha introdotto un nuovo sistema di monitoraggio finanziario dei fornitori a protezione dei clienti, “ma solo una delle 20 aziende fallite da agosto a metà novembre aveva il previsto un piano di continuità del cliente”.
E anche prima della crisi di quest’anno, afferma Citizens Advice, “vi erano prove di debolezza finanziaria, con alcuni fornitori che facevano affidamento sui saldi dei crediti dei clienti per il loro working capital”: l’analisi della stessa Ofgem “ha mostrato che i fornitori detenevano un totale di 1,4 mld £ di credito in eccedenza nel 2018”.
Il portavoce del regolatore ha comunque assicurato che le misure che saranno annunciate a breve “dimostreranno la serietà con cui stiamo affrontando i cambiamenti necessari e le preoccupazioni circa la resilienza finanziaria del mercato, oltre ad assicurare un prezzo equo che si rifletta nel price cap”.
Ma proprio il price cap, vale a dire il sistema che impedisce ai fornitori di aumentare i prezzi al dettaglio, è la principale causa della serie di bancarotte registrate negli ultimi mesi nel Regno Unito.