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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Germania, arriva il sesto rigassificatore

Entro il 2023 la Fsru di Tes, E.ON ed Engie porterà la capacità di rigassificazione tedesca a 30 mld mc/a. Alverà: “Dal 2025 import di H2 con prezzo in calo fino a 40 €/MWh a fine decennio” (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Mentre in Italia infuriano le polemiche sulla Fsru di Piombino, la Germania si è assicurata il suo sesto rigassificatore galleggiante.

La nuova Fsru tedesca sarà installata nel porto di Wilhelmshaven da un consorzio costituito da Tes (società guidata dall’ex ad di Snam Marco Alverà), E.ON ed Engie, ha annunciato ieri il vice-cancelliere e ministro dell’Economia e del Clima, Robert Habeck.

La Fsru avrà una capacità di 5 miliardi di mc all’anno ed entrerà in funzione nel quarto trimestre del 2023, ha detto Habeck in una conferenza stampa assieme ai vertici di Tes, E.ON ed Engie, precisando che il rigassificatore sarà fornito da Excelerate a Engie, che sarà anche responsabile di parte delle forniture di Gnl.

L’obiettivo ultimo è però quello di realizzare a Wilhelmshaven un rigassificatore di idrogeno in terraferma, che a partire dal 2025 sostituirà gradualmente le forniture della Fsru, noleggiata per un periodo di cinque anni.

Intervenendo alla conferenza stampa, Alverà ha rivelato che Tes ha avviato la progettazione del terminale H2 tre anni fa e ha già acquistato 145 ettari di terreno. L’impianto sarà in grado di importare 7 milioni di tonnellate all’anno di “electric methane”, Gnl sintetico che potrà essere prodotto assieme alla CO2 in vare regioni come Nord e Sud America, Africa settentrionale e sudoccidentale, Mare del Nord, Medio Oriente e Australia.

Il progetto richiederà a monte la produzione di impianti rinnovabili per oltre 200 GW e più di 100 GW di elettrolizzatori, ha affermato Alverà, sottolineando che il prezzo del Gnl green consegnato a Wilhelmshaven, oggi intorno ai 100 €/MWh, potrà scendere entro la fine del decennio a 40 €/MWh.

Tes è partecipata tra gli altri da UniCredit, che lo scorso luglio ha contribuito alla raccolta di fondi della società assommata in totale a 65 mln €. Altri finanziatori sono stati E.ON, Hsbc e Zodiac Maritime.

Il Governo tedesco ha firmato a maggio i contratti di noleggio di quattro Fsru da circa 5 mld mc/anno ciascuna. Le prime due, di Höegh e gestite da Rwe, entreranno in funzione a Wilhelmshaven prima della fine dell’anno e a Brunsbüttel all’inizio del 2023, mentre gli altri due rigassificatori, di Dynagas, saranno avviati entro la fine del 2023 a Stade da Hanseatic Energy Hub (consorzio tra Fluxys, Buss-Gruppe, Partners Group e Dow) e a Lubmin da Rwe e Stena-Power.

A Brunsbüttel e Stade le Fsru funzioneranno fino al 2026, quando dovrebbero essere completati i terminali di rigassificazione in terraferma.

A fine 2022 dovrebbe poi essere operativa a Lubmin una sesta Fsru da 4,5 mld mc/anno fornita da TotalEnergies e installata da Deutsche ReGas.

Nel complesso, insomma, la Germania potrà contare entro la fine dell’anno prossimo su una capacità di rigassificazione di quasi 30 mld mc/anno, pari a circa un terzo del consumo di gas del Paese nel 2021 (90,5 mld mc).