Quotidiano Energia - Il Consiglio Ue ha adottato formalmente oggi il regolamento per l’inserimento nei Pnrr di capitoli dedicati a REPowerEU, ultimo passaggio dopo l’accordo di trilogo di dicembre e il via libera formale dell’Europarlamento la settimana scorsa.
Il regolamento sarà ora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue ed entrerà in vigore il giorno successivo.
In particolare, gli Stati membri potranno contare su finanziamenti Ue a fondo perduto per 20 miliardi di euro, che arriveranno per il 60% (12 mld €) dal Fondo per l’Innovazione e per il 40% (8 mld €) da aste anticipate di quote Ets nazionali (il cosiddetto “frontloading”).
I 20 mld €, per il 20% disponibili rapidamente come prefinanziamenti, saranno distribuiti agli Stati membri tenendo conto del tasso di dipendenza energetica dall’estero, della quota di combustibili fossili nel consumo di energia e del peso dell’aumento dei prezzi sugli investimenti.
Per l’Italia si tratta nel complesso di oltre 5 mld €. Il nostro Paese, come indicato dalle linee guida pubblicate a inizio febbraio dalla Commissione Ue, potrà ricevere infatti 2,76 mld € dai fondi per 20 mld € stanziati direttamente per REPowerEU (la cifra maggiore tra i 27 a pari merito con la Polonia) e utilizzare per l’affrancamento dall’energia russa fino al 7,5% delle allocazioni previste dai Fondi per lo sviluppo rurale, di Coesione e Sociale europeo, equivalenti a 2,1 mld €.
Tra fondi REPowerEU e di Coesione, la Penisola potrà dunque contare su 4,86 mld €, cui si aggiungeranno i fondi non spesi della Brexit Adjustment Reserve (in totale 146,8 milioni €).
I progetti da includere nel capitolo REPowerEU dei Pnrr dovranno essere presentati a Bruxelles entro il 30 aprile. A questo scopo il Governo italiano ha già avviato un primo confronto con le società partecipate Eni, Enel, Snam e Terna.