Quotidiano Energia - La Commissione europea ha adottato oggi la proposta di regolamento che prolunga di un anno le norme sul risparmio di gas previste dal regolamento 2022/1369, in scadenza il 31 marzo (QE 9/3).
Assieme alla proposta di regolamento, l’esecutivo comunitario ha diffuso il rapporto sui risultati conseguiti sinora dal regolamento 2022/1369.
In base al rapporto, dall’agosto 2022 al gennaio 2023 la Ue è riuscita a ridurre la domanda di gas del 19,2% rispetto alla media nello stesso periodo nei precedenti cinque anni, con un taglio dei consumi di 41,5 miliardi di mc. I 27 hanno dunque superato il target del 15% previsto dal regolamento, equivalente a una riduzione della domanda di 32,5 mld mc. Tutti gli Stati membri ad eccezione di Irlanda, Malta e Slovacchia (che beneficiavano di esenzioni) hanno raggiunto o quasi raggiunto l’obiettivo del 15%. L’Italia ha messo a segno un -18,6%.
Nel periodo agosto-dicembre 2022, i consumatori domestici hanno ridotto i consumi di circa il 50% e l’industria del 43%, mentre la generazione elettrica non è andato oltre un -7% a causa della bassa disponibilità idroelettrica e nucleare.
La Commissione stima che un sesto circa della riduzione della domanda sia ascrivibile alle temperature particolarmente miti, che tra agosto e dicembre hanno contribuito per un risparmio di 5 mld mc su un totale di 30 mld mc.
Dal rapporto emerge inoltre che la maggior parte degli Stati membri ha notificato i propri piani di risparmio come previsto dal regolamento, indicando tra le misure di breve-termine adottate campagne informative e riduzione del riscaldamento e raffrescamento.
Il documento sottolinea che gli stoccaggi di gas Ue sono risultati “significativamente superiori” a quelli nello stesso periodo registrati negli ultimi cinque anni, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti. Tuttavia, senza un prolungamento delle misure di risparmio sarà difficile centrare l’obiettivo di depositi pieni al 90% entro il prossimo 31 ottobre, “mettendo a rischio la sicurezza delle forniture nel corso dell’inverno 2023/2024, con possibli carenze di gas o un ritorno a prezzi molto elevati”. Tenuto oltretutto conto che, al contrario della stagione di riempimento dell’anno scorso, quella del 2023 non potrà probabilmente contare su 60 mld mc di gas russo via tubo importati nel 2022.
In aggiunta, la Commissione nota che il prolungamento degli obiettivi di risparmio contribuirebbe anche a dare certezza agli operatori e a tenere sotto controllo i prezzi, “considerato che il mercato globale del gas continuerà ad essere teso”.
Ma se un prolungamento del target di risparmio del 15% fino al 31 ottobre assicurerebbe un riempimento al 90% degli stoccaggi, senza un’estensione al 31 marzo 2024 si potrebbero avere rischi per la sicurezza degli approvvigionamenti nell’inverno 2024/2025. Di qui la decisione di prolungare di un anno le attuali norme, “discussa e condivisa dal Gruppo di coordinamento gas nella riunione dello scorso 16 febbraio”.
“I nostri sforzi collettivi per ridurre la domanda di gas sono stati fondamentali per superare questo inverno in sicurezza e conto adesso sul sostegno degli Stati membri per continuare questo sforzo tutti insieme”, ha commentato la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson.
Il regolamento e il rapporto, con il relativo documento di lavoro, sono disponibili in allegato sul sito di QE.