Quotidiano Energia - Sono trascorsi poco più di tre mesi dall’entrata in vigore della Legge di conversione del DL Ministeri, il provvedimento con cui il Mite è stato trasformato in Mase, ricalibrando la sua “mission” con un’attenzione particolare alla “sicurezza energetica”. Dopo essersi messo alle spalle il difficile 2022, un cambio di Governo e la riorganizzazione interna, il ministero ha tracciato, come consuetudine, la direzione che vuole intraprendere per l’anno in corso.
Per avere un’idea d'insieme è possibile fare ricorso alle direttive dei capi del Die, il dipartimento Energia, e del Diag, dipartimento Amministrazione generale, pianificazione e patrimonio Naturale, recentemente adottate e registrate alla Corte dei Conti. Sono documenti legati alle performance interne che però offrono elementi sulle tempistiche stimate e i passaggi tra gli uffici. Ulteriori informazioni provengono dall’atto del ministro sulle priorità politiche.
Gli obiettivi del Dipartimento energia
Tra i primi obiettivi della DG Infrastrutture e sicurezza (IS) del Die c’è quello di migliorare la capacità di utilizzo delle infrastrutture energetiche e aumentare i volumi disponibili. Vale per tutto il 2023 e lo si dovrà realizzare adottando “tutte le iniziativi possibili per incrementare l’utilizzo delle infrastrutture per il gas per diversificare le fondi di approvvigionamento e garantire una maggiore sicurezza energetica”. L’obiettivo, si legge nel documento di oltre 50 pagine (disponibile in allegato), mira a mantenere elevati livelli di adeguatezza e sicurezza del sistema infrastrutturale strategico. Entro il 30 novembre di quest’anno si prevede dunque di favorire la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione delle infrastrutture energetiche.
Medesima scadenza per sviluppare una proposta di revisione della disciplina delle concessioni di distribuzione elettrica, che dovrà essere trasmessa agli uffici di diretta collaborazione del Mase. La direzione sarà impegnata anche sull’attuazione delle misure per il Pitesai e i controlli per la sostenibilità nei siti upstream.
Per favorire l’aggiornamento del Pniec il target indicato è quello del 25 maggio 2023, anche se il capo del Dipartimento energia, Federico Boschi, ha ammesso ieri che il ministero è in ritardo e vi sono perplessità sul fatto che si riesca a centrare la scadenza del 30 giugno, termine per l’invio della bozza a Bruxelles.
La DG Cee (Competitività ed efficienza energetica) sarà attiva sul fronte del Pnrr. Per la trasmissione dello schema di provvedimento sull’agrivoltaico la data indicata è quella del 30 aprile. Per lo schema di DM sulla tutela elettricità e gas si attende un contributo entro giugno 2023 in modo che si possa arrivare al completamento del processo di liberalizzazione a gennaio 2024. C’è poi il segmento dedicato all’incremento della quota di energia prodotta da Fer. Entro il 15 giugno gli uffici dovranno trasmettere a Boschi un nuovo schema di DM per le tecnologie mature (eolico, solare, idro) ed entro il 15 settembre si attende uno schema conclusivo per il Fer 2.
Sempre in vista di settembre si dovrà lavorare sui nuovi interventi tramite aste per Certificati bianchi e modifica del decreto Conto termico. A breve, ovvero entro il 30 marzo, si attende l’elaborazione di uno schema di DM sui biocarburanti ed entro fine maggio uno sulla nuova piattaforma nazionale sulle infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica. Tra gli obiettivi della Cee figura anche l’aggiornamento del Pniec e della Long term strategy, con scadenza fissata al 15 maggio nel primo caso e 30 novembre nel secondo.
Ci sono, inoltre, i compiti della DG incentivi energia (IE). Il primo obiettivo indicato è quello di valorizzare le Fer nella prospettiva della transizione. È stabilito che al 30 giugno sia trasmesso al capo del Die uno schema di DM sul “Fondo nazionale reddito energetico”. La direzione è coinvolta in varie misure del Pnrr: teleriscaldamento; Comuni per la sostenibilità e l’efficienza energetica; finanziamento delle infrastrutture di ricarica; mission innovation e idrogeno verde. Entro il 30 settembre dovrà arrivare lo schema di decreto sugli oneri di sistema.
Tutte le DG, così come il Die, hanno infine una serie di impegni più “amministrativi” su rendicontazione, trasparenza e anticorruzione. Il Diag, invece, ha mansioni e scadenze per la sostenibilità ambientale dei porti, verde urbano ed extra-urbano e potenziamento della struttura ministeriale.
Le priorità del Mase
Come detto, altre indicazioni sulla direzione che prenderà il Mase in questo 2023 arrivano dalla direttiva generale firmata dal ministro Pichetto nel mese di febbraio. Le priorità sono sette: Pnrr; Sicurezza energetica, decarbonizzazione e sostenibilità; economia circolare e prevenzione dell’inquinamento atmosferico; tutela della biodiversità terrestre e marina: riforma e innovazione della governance e del sistema di gestione degli Enti parco nazionale e della Aree Marine protette e digitalizzazione dei Parchi e delle Aree Marine protette; prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico, difesa del suolo, tutela della risorsa idrica e risanamento ambientale; azioni internazionali per la transizione ecologica e per lo sviluppo sostenibile; efficienza amministrativa, transizione burocratica ed educazione ambientale.
Nel capitolo dedicato alle infrastrutture gas, il Mase ribadisce che “grazie alla sua centralità nel Mediterraneo” l’Italia potrà “divenire un hub europeo del gas, con evidenti vantaggi per i consumatori finali e per la competitività del nostro sistema industriale”. In questa ottica - oltre ai rigassificatori di Piombino e Ravenna – il ministero spiega che “vanno sostenuti i progetti di Gioia Tauro, Porto Empedocle e Portovesme, l’incremento della capacità dei rigassificatori esistenti (Panigaglia-La Spezia, Livorno e Porto Viro-Rovigo), il raddoppio del Tap, il superamento delle strozzature sulla rete di trasporto nel territorio nazionale e il mantenimento, ammodernamento e ampliamento degli impianti nazionali di stoccaggio di gas, con il fondamentale lavoro di analisi tecnica di Snam e Stogit”.
Il Mase inoltre avvisa che sarà “cruciale” monitorare i tempi della nuova capacità di rigassificazione e “continuare a sollecitare” un “elevato grado di riempimento degli stoccaggi nazionali in vista del prossimo inverno”. A ciò si aggiungono le priorità sullo sviluppo dei biocarburanti e “il raggiungimento della semplificazione delle procedure Via e Aia nel settore industriale”. Il Mase ricorda poi il testo unico per le semplificazioni Fer, inserito nella Legge concorrenza 2021, osservando che si tratta di “un’opportunità importante”.
Le direttive citate nell'articolo sono disponibili in allegato sul sito di QE.