Quotidiano Energia - Il ministero della Funzione pubblica ha emanato la direttiva per formare i dipendenti della PA sulla transizione ecologica, amministrativa e digitale. In teoria, lo spettro per la formazione professionale è ampio: si andrà dalla “semplice” formazione e-learning fino alla possibilità di ottenere agevolazioni per immatricolarsi a corsi di laurea, master o corsi di alta specializzazione.
La direttiva - firmata venerdì 24 marzo dal ministro della PA, Paolo Zangrillo e disponibile in allegato sul sito di QE - prevede che la formazione sia potenzialmente aperta a tutti i dipendenti di ciascuna amministrazione, a prescindere dall'età, dal titolo di studio e dalla tipologia di contratto. Le amministrazioni possono registrarsi alla piattaforma Syllabus e stabilire la propria strategia. Potranno farlo, ad esempio, istituti, scuole, università, aziende e amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, Camere di commercio, enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali.
Il ministero, in una nota, afferma che il target al 2026 (la scadenza del Pnrr) è il coinvolgimento di circa 750.000 professionisti. La platea dei dipendenti pubblici supera i tre milioni. La direttiva quadro stabilisce inoltre che all’anno si arrivi a 24 ore effettive di formazione per ciascun dipendente. L’equivalente di tre giornate lavorative. Il parametro attuale di riferimento è di circa una giornata lavorativa.
Sul digitale, la direttiva prevede che entro il 30 giugno di quest’anno le amministrazioni che non lo hanno ancora fatto aderiscano a Syllabus e che, entro sei mesi dall’iscrizione, forniscano attività di formazione digitale ad almeno il 30% del personale, e poi al 55% entro il 2024 e ad almeno il 75% entro il 2025.