Quotidiano Energia - Se lo “scudo tariffario” per i consumatori di gas francesi è destinato a scomparire, probabilmente già a giugno assieme alla tutela per i clienti domestici, le tariffe elettriche resteranno invece calmierate per altri due anni. Lo ha annunciato giovedì il ministro dell’Economia di Parigi, Bruno Le Maire, presentando il Programma di stabilità del Paese.
Le Maire ha spiegato che il prolungamento dello scudo per il gas “non è giustificato”, considerati prezzi all’ingrosso intorno ai 50 €/MWh quindi di gran lunga inferiori ai picchi del 2022 seguiti all’invasione russa dell’Ucraina. Lo scudo per il gas, ha sottolineato il ministro, “è costato l’anno scorso allo Stato 24 miliardi di euro, finanziati in gran parte dalla tassazione degli extra-profitti delle società energetiche”.
Le Maire, che non ha indicato una data precisa per l’eliminazione dello scudo, ha comunque assicurato che “nei prossimi giorni” incontrerà Engie e gli altri fornitori di gas “per chiedere bollette semplificate per dare chiarezza ai consumatori”.
Per quanto riguarda l’elettricità, lo scudo introdotto nell’ottobre 2021 resterà in vigore fino al 2025, a causa di prezzi che restano “troppo elevati” rispetto ai livelli pre-crisi, ha detto Le Maire.
Lo scudo per l’elettricità scomparirà dunque gradualmente, seguendo la traiettoria che nel 2023 ha visto un incremento del 15% delle tariffe (aumentate di appena il 4% nel 2022).
Traiettoria, ha ricordato il ministro, che ha riguardato anche i carburanti: il passaggio dallo sconto fiscale generalizzato di 0,30 €/litro allo “sgravio lavoratori” ha ridotto il costo degli interventi “dagli 8 mld € del 2022 a meno di 1 mld € nel 2023”.
Nel complesso, calcola Le Maire, la riduzione dei prezzi all’ingrosso del gas e l’evoluzione di quelli dell’elettricità comporteranno per la Francia un risparmio di 30 mld € al 2025. Di conseguenza, “porremo fine alla politica degli interventi eccezionali”.
Il Programma di stabilità francese punta a ridurre il deficit di bilancio dal 4,7% del 2022 al 2,7% nel 2027 e il debito pubblico dal 111,6% al 108,3% nello stesso periodo.
Il ministero dell’Economia ha trasmesso intanto alla Commissione Ue il progetto di modifica del Pnrr con l’inserimento del capitolo dedicato a REPowerEU.
In particolare, sono state aggiunte al Piano tre riforme e due investimenti, mentre altre due misure esistenti sono state rafforzate. Parallelamente sono stati cancellati sei investimenti sui 57 originari del Pniec inizialmente presentato da Parigi.
Grazie ai fondi REPowerEU, la dotazione del Pnrr francese sale di 2,3 mld € a un totale di 41,9 mld €.
La Francia è il secondo Stato Ue dopo l’Estonia ad aver inviato a Bruxelles il Pnrr modificato con il capitolo REPowerEU. In Italia il Governo Meloni punta a definire i contenuti del capitolo entro il 30 aprile.