ROMA - I giganti del settore delle bevande Coca-Cola e PepsiCo intendono uscire dall'Associazione dell'industria della plastica (Plastics Industry Association) che "rappresenta l'associazione di categoria più importante degli Stati Uniti e negli ultimi mesi si è opposta ai divieti sulla plastica monouso già introdotti in alcuni Stati americani". Lo afferma Greenpeace Usa ricordando di aver lanciato una petizione a livello globale per chiedere alle multinazionali degli alimenti e delle bevande "ogni sforzo per ridurre l'utilizzo di plastica monouso", sottoscritta da tre milioni di persone, e che quindi si tratta di una vittoria.
"Coca-Cola e PepsiCo si sono finalmente accorte di non poter affermare pubblicamente di voler porre fine all'inquinamento da plastica e nel contempo sostenere economicamente una associazione che esercita pressioni per mantenere inalterata la nostra dipendenza dalla plastica usa e getta", dichiara John Hocevar, direttore della campagna Oceani di Greenpeace Usa.
Greenpeace ricorda tuttavia che nessuno dei due colossi delle bevande ha ancora messo in atto una strategia di riduzione globale della plastica monouso e che "le operazioni di pulizia e catalogazione dei rifiuti in plastica condotte nelle spiagge di tutto il mondo nel 2018 hanno identificato in Coca-Cola e PepsiCo i marchi a cui era possibile ricondurre gran parte dei rifiuti raccolti".
L'ong aggiunge che da anni sta portando avanti una campagna per chiedere alle grandi aziende di ridurre drasticamente il ricorso alla plastica usa e getta per confezionare i propri prodotti, adottando nuovi sistemi di consegna basati sullo sfuso e sul riutilizzo. Risultati simili sono stati riscontrati da Plastic Radar (plasticradar.greenpeace.it), il servizio lanciato da Greenpeace Italia per segnalare la presenza di rifiuti in plastica sulle spiagge, sui fondali o che galleggiano sulla superficie di mari, laghi e fiumi italiani.