Un impianto chiavi in mano che produca idrogeno verde e carburanti sintetici a zero emissioni, al servizio delle piccole e medie imprese che vogliono ridurre le loro bollette e tagliare le loro emissioni di gas serra. E' l'obiettivo di un accordo stretto fra la società di ingegneria di Ferrara Incico SpA e il gruppo francese Lhyfe, specializzato nella produzione di idrogeno verde. Il primo impianto dovrebbe essere realizzato in Puglia, dove imprese locali si sono dette interessate.
Il dispositivo utilizza energia da fonti rinnovabili per produrre idrogeno dall'acqua tramite elettrolisi, senza emissioni di gas serra. L'elettricità pulita può venire da centrali eoliche, idroelettriche o solari, ma anche da generatori a biocarburante o a biogas.
Ottenuto l'idrogeno verde, l'impianto lo combina con l'anidride carbonica recuperata dalle emissioni dei generatori, o di un impianto a gas, o dei propri processi produttivi, o di quelli di un'azienda che si trova nelle vicinanze. Dalla combinazione di idrogeno ed anidride carbonica si producono carburanti sintetici "verdi": etanolo, metanolo o Sav (Sustainable aviation fuel).
L'eco-sistema immaginato da Incico e Lhyfe utilizza tecnologie già esistenti e collaudate. Ricorre ad elettricità prodotta da fonti rinnovabili, e produce carburanti verdi facili da trasportare ed immagazzinare (a differenza dell'idrogeno), che hanno un mercato assai promettente.
In questo modo le imprese possono tagliare le loro bollette elettriche (diventate insostenibili per la crisi energetica), ridurre le loro emissioni di gas serra (per le quali devono pagare una tassa nell'ambito del sistema Ets) e ricavare carburanti utilizzabili in loco o facilmente commerciabili.