Quasi 2600 rifiuti galleggianti avvistati; di questi il 95% è plastica: in media 32 ogni kmq con i valori massimi nel Tirreno centrale con 51 per kmq. Questi i risultati dell'analisi di Goletta verde di Legambiente - presentati nell'ambito del convegno 'Plastic free sea' - su quantità, danni e prevenzione dei rifiuti in mare, in base al monitoraggio di 2.600 km di navigazione, 120 kmq di mare monitorato, tra l'estate 2014 e 2015.
Sono rientrate nell'indagine anche le microplastiche a largo di sei isole, con Ischia che ha fatto registrare i valori massimi (dove sono state rilevate 528 microparticelle di plastica per 1000 metri cubi di acqua); ma non si salvano neanche Tremiti, Lipari, Ventotene, Asinara ed Elba. Il rischio per il Mediterraneo, spiega Legambiente, è ''un mare magnum di plastica e spazzatura: 'marine litter', i rifiuti galleggianti, quelli adagiati su spiagge e fondali o quelli diventati tanti minuscoli e invisibili frammenti''.
Del totale dei rifiuti galleggianti, il 95% è costituito da plastica: soprattutto teli (39%) e buste di plastica, intere e frammentante (17%). Il mare più denso di rifiuti galleggianti è il Tirreno centrale con 51 rifiuti per kmq (la media è di 32). Le zone più dense sono quelle antistanti la costa tra Mondragone (Ce) e Acciaroli (Sa) dove sono stati contati 75 rifiuti per kmq. In generale, il 54% dei rifiuti ha una presunta origine urbana e domestica; il 32% deriva da attività produttive e industriali.