La Cina si impegna a ridurre del 60% le emissioni di inquinanti generate dal settore elettrico entro il 2020. È quanto si legge sul sito ufficiale del governo cinese. L'operazione avverrà attraverso miglioramenti nelle centrali a carbone. Il consumo di carbone negli impianti esistenti dovrà essere inferiore ai 310 grammi per kilowattora, mentre i nuovi impianti dovranno tenersi sotto la soglia dei 300 grammi. Le centrali che non si adegueranno, ha detto il premier Li Keqiang, saranno chiuse. L'efficientamento delle centrali, si legge nella nota del governo, consentirà di diminuire il consumo di carbone di 100 milioni di tonnellate all'anno, riducendo le emissioni di CO2 per 180 milioni di tonnellate. I nuovi standard dovranno essere adottati entro il 2020, ma le regioni orientali e centrali del Paese dovranno adeguarsi rispettivamente entro il 2017 e il 2018. Oltre ad apportare miglioramenti alla qualità dell'aria nelle città cinesi, le misure annunciate dovrebbero quindi consentire alla Cina di ridurre le proprie emissioni di gas serra. L'obiettivo, secondo un report diffuso dal Wwf, è alla portata del Paese. Stando all'associazione ambientalista, la Cina ha il potenziale di soddisfare l'84% del suo fabbisogno energetico attraverso le rinnovabili entro il 2050, "a un costo più basso rispetto al continuare a fare affidamento sul carbone".