Anche quantità minime di inquinamento dell'aria possono avere conseguenze negative sulle gravidanze, provocando nascite premature ma anche problemi respiratori e neurologici nei neonati. Lo afferma uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.
È già noto che le polveri sottili emesse da automobili, centrali elettriche e altre fonti industriali entrano nei polmoni delle persone, ma gli scienziati sottolineano anche gli effetti delle sostanze inquinanti nella placenta delle donne in gravidanza. I ricercatori hanno scoperto che maggiore è l'esposizione materna all'aria inquinata, più è probabile che queste donne soffrano in gravidanza di infiammazione intrauterina, che può aumentare il rischio di diversi problemi di salute per il bambino in fase fetale e fino all'infanzia.
Lo studio ha analizzato i dati di poco più di 5 mila coppie di madri e figli al Boston Birth Cohort, individuando i casi di infiammazione intrauterina. I ricercatori hanno poi incrociato queste misurazioni con l'esposizione delle madri alle polveri sottili Pm 2.5 rilevata dai dati provenienti dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria dell'Epa situate nei pressi delle abitazioni delle donne. La maggior parte delle donne del campione è stata esposta a livelli di inquinamento atmosferico al di sotto di quelli che l'Epa ritiene accettabili, meno di 12 microgrammi per metro cubo. Il 31% delle donne è stato esposto a inquinamento pari o superiore allo standard Epa. Le donne incinte esposte ai livelli più alti hanno avuto quasi il doppio di probabilità delle altre di contrarre l'infiammazione intrauterina.