ROMA - Greenpeace Italia e ClientEarth (ong di avvocati per l'ambiente) hanno notificato questa mattina una lettera di diffida alla Regione Lazio, con la richiesta di adottare un "Piano di Risanamento per la Qualità dell'Aria" che individui le misure necessarie a riportare i livelli di inquinamento atmosferico nel Lazio al di sotto dei valori di legge nel più breve tempo possibile.
"Il ripetuto sforamento, anno dopo anno, dei livelli di inquinamento relativi a sostanze come il biossido d'azoto (NO2) e le polveri sottili (PM10), ha consolidato una crisi ambientale e sanitaria, nel Lazio, che richiede provvedimenti della massima urgenza - scrive Greenpeace in un comunicato -. La Regione Lazio, per contro, segue ancora oggi un piano per la qualità dell'aria obsoleto, adottato oltre otto anni fa sulla base di una normativa vecchia, del 1999, e che è assolutamente carente e inadeguato alla luce delle disposizioni più stringenti previste dalla normativa corrente".
"Chiediamo a chiunque si candidi a governare la Regione di approntare presto un nuovo Piano di Risanamento per la Qualità dell'Aria e chiediamo sia un impegno comune a tutti i candidati, per recuperare quanto sin qui colpevolmente non è stato fatto", ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace Italia.
Un'azione simile contro Regione Lombardia ha già dato risultati lo scorso anno, secondo la ong. Il ricorso al TAR della Lombardia, fatto da Cittadini per l'Aria Onlus con il sostegno di ClientEarth nel febbraio 2017, ha spinto la Giunta regionale a dare il via in aprile all'aggiornamento del PRIA, il Piano Regionale degli Interventi per la qualita dell'Aria.