Torino, Milano e Padova nel 2022 hanno già sforato il limite di legge per le polveri sottili PM10, superando le 35 giornate all'anno sopra la media giornaliera di 50 microgrammi al metro cubo. Le tre città ha registrato rispettivamente 69, 54 e 47 giornate di sforamento. È quanto emerge dal dossier: "Mal'aria 2022" di Legambiente, sulla qualità dell'aria di 13 città italiane da gennaio a inizio ottobre.
Per quanto riguarda il PM10, codice giallo per Parma (25 giornate di sforamento), Bergamo (23), Roma (23) e Bologna (17), che hanno già consumato la metà dei giorni sopra il limite. A seguire, le città di Palermo e Prato (15), Catania e Perugia (11) e Firenze (10), che sono già in doppia cifra.
Nessuna delle 13 città monitorate rispetta i valori suggeriti dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), sia per quanto riguarda le PM10 (15 microgrammi/metro cubo) che per le PM2.5 (5 microgrammi/metro cubo) e l'NO2 (biossido di azoto, 10 microgrammi/metro cubo).
Le PM10 hanno una media annuale, eccedente il valore OMS, che oscilla dal +36% di Perugia, passando per città come Bari (+53%) e Catania (+75%), fino ad arrivare al +121% di Torino e +122% di Milano. Situazione ancora più critica per quanto riguarda le PM2.5: lo scostamento dai valori OMS oscilla tra il +123% di Roma al +300% di Milano. Male anche per l'NO2: l'eccedenza dei valori medi registrati rispetto al limite dell'OMS varia tra il +97% di Parma fino al +257% di Milano.
Aumentato l'uso dell'auto dopo la pandemia. Il 10% degli italiani usa l'auto privata più di quanto la usasse 5 anni fa, e questo è dovuto alla pandemia. Lo rivela la 2a edizione dell'Osservatorio sugli stili di mobilità degli italiani, promosso da Legambiente in collaborazione con Ipsos e, da quest'anno, con la partnership di Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri).
Rispetto a 4-5 anni fa, il 28% degli intervistati oggi usa l'automobile in modo più frequente, il 50% come prima, il 18% di meno, con un saldo di 10 punti percentuali a favore di chi la usa di più: un risultato secondo Ipsos da collegare verosimilmente alle conseguenze della pandemia.
Il 93% degli intervistati su scala nazionale ha usato la propria auto nell'ultima settimana, un dato che si ritrova con piccole variazioni anche nelle 5 grandi aree metropolitane esaminate: 90% a Torino, 88% a Napoli, 87% a Roma, 84% a Firenze, 83% a Milano.
La predilezione degli italiani per l'auto è attribuita alle carenze del trasporto pubblico: tratte non coperte (35%), frequenza corse insufficiente e orari non affidabili (19%), mezzi scomodi, non climatizzati e poco puliti (13%), necessità di accompagnare persone con limitazioni di mobilità, come bambini, anziani o disabili (14%).
Il 67% è d'accordo ad accelerare l'elettrificazione dei trasporti, anche a fronte di costi economici. L'82% degli intervistati si dichiara intenzionato ad acquistare o noleggiare un'auto elettrica. Fra le diverse condizioni per poterlo fare ci sono sufficienti incentivi economici (59%), maggiore autonomia (55%), disponibilità di punti di ricarica in città (47%) e/o fuori città (41%), ricarica più veloce (47%). Non risultano invece essere un problema né le performance delle auto (23%) né la disponibilità di modelli (19%).