Ammontano a un totale di oltre 12,3 miliardi di euro i nove progetti che fanno capo al ministero dell'Ambiente per la quota di Recovery fund. Il più importante, dal punto di vista dell'investimento economico, è il "Piano per il collettamento e la depurazione delle acque reflue - Superamento delle procedure d'infrazione comunitarie" che prevede 8.732.839.200 miliardi in sei anni per superare la crisi del settore idrico; secondo per entità dell'importo, 2,5 miliardi di euro in un anno riguarda il progetto "Foreste urbane resilienti per il benessere dei cittadini" che prevede una serie di azioni rivolte alle 14 città metropolitane. C'è poi il progetto "Green jobs per le generazioni future: iniziative ed opportunità" che prevede 200 milioni in 5 anni per "far crescere la conoscenza dei temi ambientali e formare gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e i docenti" e ancora "Piccole isole 100% green", con 75 milioni in 5 anni per azioni di adattamento ai cambiamenti climatici, efficientamento energetico e idrico, mobilità sostenibile, gestione del ciclo rifiuti. Il progetto "Ripristino degli habitat e delle specie di Rete Natura 2000" del valore di 497 milioni in tre anni mira a rafforzare il ripristino del capitale naturale italiano negli asset più di pregio come gli habitat e le specie di interesse comunitario. Innovazione e certificazione per la sostenibilità e la transizione ecologica nelle imprese è un progetto da 62.850.000 di euro in 7 anni, mentre "Il fotovoltaico come opportunità di transizione verde. L'introduzione di un bonus per l'energia prodotta e autoconsumata in loco" prevede in 5 anni 113 milioni di euro. Per migliorare la qualità dell'aria c'è il progetto "Aria pulita: re-ispiriamoci" da 100 milioni in 5 anni e per gli spostamenti in città c'è "Festina lente - Affrettati lentamente", 80 milioni in 5 anni per alternative ecologiche all'uso dell'auto. (ANSA).