La tutela l'Ambiente e degli animali finirà nella Costituzione, anche nell'interesse delle future generazioni. Almeno questo è l'obiettivo dopo il via libera della Commissione Affari costituzionali del Senato al disegno di legge di modifica degli articoli 9 e 41 della Carta fondamentale dello Stato. Finalmente, dicono non solo ambientalisti e animalisti ma anche la maggioranza di governo, auspicando che ora il testo vada velocemente in aula. Anche se, spiega la Lega Antivivisezione nel definirlo "un cambiamento epocale", l'iter "prevede un anno di tempo necessario fra i due rami del Parlamento. A maggio 2022 l'Italia potrà avere questo cambiamento, che la Lav chiede dal 1999". Nel testo dell'articolo 9 della Costituzione che recita "la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione" viene aggiunto un terzo paragrafo: "Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali".
"Un grande risultato. Avanti ora più rapidamente possibile con gli altri passaggi" twitta il segretario Pd Enrico Letta, mentre i senatori dem lo definiscono "un cambiamento epocale" che consente di "continuare a essere protagonisti nell'Ue di una battaglia da cui dipende il futuro del Pianeta". Per il M5s "è un tassello fondamentale nel grande puzzle che compone la transizione ecologica e solidale" e che "allinea la nostra carta costituzionale a quella di quasi tutti gli Stati europei". Plaude anche la Lega sottolineando "la positiva convergenza di tutte le forze di maggioranza". Esulta la deputata forzista Michela Vittoria Brambilla, "da tre legislature mi batto per ottenere questo risultato" dice, e ora il Parlamento può realizzare "un grande cambiamento, di straordinaria portata, giuridica, sociale e culturale". Per la Lega Antivisezione è stato "un voto decisivo per un cambiamento epocale", "in piena coerenza con il Trattato dell'Unione Europea che riconosce gli animali come esseri senzienti". Critico Andrea Mazziotti, responsabile del programma di Azione, perché manca il concetto più ampio di sviluppo sostenibile.