Legambiente ha presentato stamani a Roma le sue 100 proposte ai partiti per la prossima legislatura.
Fra queste l'eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, un tetto ai profitti delle aziende di gas e petrolio, la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile e di riciclo, semplificando e velocizzando le procedure. Legambiente dice no al ritorno al nucleare e al Ponte sullo Stretto di Messina, e chiede una riconversione ecologica del tessuto produttivo, passando da produzioni inquinanti a produzioni green. Questo potrebbe creare fino a 2,6 milioni di nuovi posti di lavoro al 2050.
La ong chiede di spostare risorse pubbliche dalle attività inquinanti a produzioni più pulite e innovative e alle infrastrutture per la sostenibilità, in particolare sulla mobilità a zero emissioni, la depurazione e i rifiuti. Tutto questo in un contesto di giustizia sociale, tutelando l'occupazione e i diritti dei cittadini coinvolti nella transizione ecologica, e combattendo l'illegalità e le infiltrazioni mafiose.
Legambiente chiede che l'Europa prenda la leadership nella lotta alla crisi climatica. In Italia, propone di approvare il Piano nazionale sull'adattamento climatico e i piani paesistici regionali, al momento fermi, superando le resistenze di Soprintendenze ed enti locali agli impianti eolici offshore. La ong chiede anche di aggiornare il Piano nazionale dell'energia (Pniec) in direzione delle fonti rinnovabili.