ROMA - Auto private elettriche, sistemi di sharing mobility sempre più articolati e semplici da usare, mezzi pubblici con corsie riservate, con tempi affidabili e aggiornamenti sugli smartphone, strade e piazze libere dalle auto e quindi sicure per gli spostamenti a piedi e in bicicletta, ma anche per ripiantare alberi. Sono alcuni dei punti del rapporto "Green Mobility" di Legambiente, curato da Andrea Poggio e presentato stamani con un convegno a Roma.
Per l'occasione, la ditta di sondaggi Lorien Consulting ha condotto per Legambiente, la terza rilevazione semestrale del proprio Osservatorio sulla Mobilità nuova e sostenibile. Ne emerge che gli italiani sono divisi sui provvedimenti da attuare per limitare il problema dell'inquinamento: il 46% è preoccupato al punto di chiedere maggiori limitazioni alla vendita e alla circolazione di mezzi inquinanti, il 48% considera invece inutili ulteriori limitazioni. Il 17% degli italiani dichiara agli intervistatori di conoscere e di aver tenuto in considerazione anche le posizioni in tema ambientale espresse dal proprio partito per scelta di voto.
Nell'ultimo semestre cala del 12% l'uso quotidiano dei mezzi pubblici (utilizzati dal 52% dei cittadini), aumenta del 3% la sharing mobility (la usa il 13% degli italiani). L'auto privata fa ancora la parte del leone, usata dall'89% della popolazione (+2% nel semestre).
"In un paese con 38 milioni di auto private, neanche 100 mila autobus e 6 mila auto in car sharing, la notizia è la crescita della sharing mobility", commenta l'autore del rapporto, Andrea Poggio. A suo avviso "anche l'Europa dovrebbe introdurre 'quote obbligatorie' di mercato di veicoli elettrici, come fanno la Cina, la California e altri dieci Stati USA".
Legambiente chiede all'Europa e all'Italia quote progressivamente crescenti di ZEV (veicoli a zero emissioni), sino al 100% dopo il 2030. Accompagnate da divieti di circolazione sempre più severi per i veicoli a combustione nei centri città (Firenze da 2020, Roma dal 2024) e poi in tutte le aree urbana inquinate (Milano dal 2015). Divieto di circolazione di tutte le auto a combustione al 2040, dieci anni dopo l'ultima vendita di auto nuove a combustione.