Con oltre 3,2 milioni di pezzi fabbricati nel 2021, l'Italia è il primo produttore europeo di biciclette e paese leader della smart mobility. Una crescita trainata dal fenomeno e-Bike e dal reshoring, ovvero il rientro in Italia delle attività produttive. Il fatturato è in aumento del +7,4% rispetto al 2020, a 1,6 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati che emergono dalla seconda ricerca "Ecosistema della Bicicletta" realizzata da Banca Ifis e presentata nell'ambito dell'"Italian Green Road Award - Oscar del Cicloturismo Italiano".
Nel triennio 2021-2023 l'incremento nella produzione di biciclette è previsto di oltre il 7% anno su anno. In vetta l'eBike, che con un +25% arriva a rappresentare l'11% della produzione (in aumento dal 9% dal 2020). L'Italia si conferma primo produttore europeo con una quota di mercato del 21%, seguito da Germania e Portogallo, e con un saldo export/import di biciclette positivo per 1,3 milioni di pezzi e in crescita del +23% sul 2020.
L'aumento della domanda ha sostenuto i ricavi: +7.4% l'incremento nel 2021 sul 2020 e +7,3% la crescita media annua del fatturato dei produttori attesa nel biennio 2022-2023, alla fine del quale potrebbe superare 1,8 miliardi di euro. Il 25% dei produttori ha aumentato la quota degli investimenti nel biennio 2020-2021 e un altro 70% li ha mantenuti invariati.
Il reshoring è uno dei trend che stanno guidando la crescita del settore, trainato dalla crisi delle catene mondiali di fornitura. Banca Ifis stima che la fabbricazione di 2,8 milioni di biciclette all'anno rientrerà in Europa, con un'accelerazione nel biennio 2022-2023, corrispondente al 18% della produzione totale europea. Il 30% delle imprese però ha difficoltà a trovare figure professionali adeguate e il 24% aumenterà gli investimenti sulla formazione. In tutta Europa cresce l'interesse dei fondi di investimento verso l'industria della bicicletta: nel 2021 c'è stato un exploit con un +175% nel numero di operazioni.