La ong ambientalista Sea Shepherd Global ha concluso un'operazione contro la pesca illegale nella Repubblica della Liberia, in Africa occidentale, in collaborazione col locale Ministero della Difesa. Tre mesi di pattugliamenti in mare hanno avuto come risultato il sequestro di cinque imbarcazioni coinvolte in attività di pesca di frodo.
Dal 2 febbraio al 7 maggio la nave di Sea Shepherd "Bob Barker" ha pattugliato la costa della Liberia. A bordo c'erano dieci rappresentanti della Guardia Costiera Liberiana, con l'autorità di salire a bordo di navi che violavano la legge liberiana, condurvi ispezioni e sequestrarle. A bordo c'erano anche due consulenti marittimi di nazionalità israeliana, che hanno fornito assistenza e addestramento.
Prima dell'arrivo della "Bob Barker" in Liberia, la comunità della pesca artigianale di Harper, una cittadina sul confine con la Costa d'Avorio, aveva presentato reclami circa incursioni quasi quotidiane compiute da pescherecci industriali stranieri che pescavano illegalmente.
"La Guardia Costiera liberiana - ha commentato il ministro della Difesa, Brownie Samukai - ha risposto alle richieste dei pescatori artigianali liberiani dando il via a una partnership con Sea Shepherd Global per riprenderci i nostri mari dai bracconieri. Con l'arresto di cinque imbarcazioni, abbiamo lanciato un messaggio forte: se verrete in Liberia per pescare illegalmente, sarete arrestati".
"Durante l'ultimo mese di attività di pattugliamento in acque liberiane, Sea Shepherd non ha riscontrato alcuna attività di pesca illegale - ha affermato il Leader della Campagna, Peter Hammarstedt -, il che indica che l'applicazione delle leggi in mare sta avendo un effetto deterrente".