GROSSET - In Toscana tra maggio e primi giorni di agosto sono andati in fumo 1.686 ettari di superfici boschive, cinque volte la superficie totale bruciata in tutto il 2016. Di questi 273 sono gli ettari di pineta andati in fumo in provincia di Grosseto. Sono gli ultimi dati aggiornati al 6 agosto elaborati da Legambiente e raccolti dalla Commissione europea nell'ambito del progetto Copernico presentati durante un incontro a Festambiente nel corso del quale è stato consegnato il premio buone pratiche ad Agostino Casillo, presidente Ente Parco nazionale del Vesuvio, per l'attività svolta in merito allo sviluppo sostenibile.
"Numeri drammatici - ha commentato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente - con inestimabili danni agli ecosistemi colpiti ed effetti sulla già precaria tenuta idrogeologica del territorio e sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. A cui si aggiunge un danno economico enorme. Chiediamo un impegno maggiore alla Regione Toscana e alle autorità nazionali per assicurare un adeguato supporto, a partire dai mezzi e dal personale di terra, per fronteggiare con maggiori risorse questa tragica emergenza. Oggi contro il fuoco criminale, oltre il delitto di incendio doloso si può e si deve applicare la legge sugli ecoreati", ha concluso.
"Il Parco Nazionale del Vesuvio ha subito uno degli attacchi più duri della sua storia. I roghi dolosi che sono stati appiccati nel mese di luglio - ha commentato Casillo ritirando il premio - hanno distrutto una parte ingente del patrimonio di biodiversità della nostra area protetta. Non abbiamo ancora il quadro ufficiale delle perpetrazioni ma è del tutto plausibile che gli ettari interessati siano circa duemila, ovviamente con danni di livelli differenziati a seconda dell'intensità delle fiamme. È del tutto evidente che la mano criminale abbia voluto colpire il Parco per frenare il processo di sviluppo sostenibile che sta portando avanti su un territorio difficile come il nostro".