Non è vero che "Spelacchio" è un larice (è un abete rosso). Non è vero che soffre perché ha poche radici (non ne ha proprio, è stato tagliato, non si può estirpare un albero così grande). Non è vero che gli alberi di plastica sono più ecologici di quelli veri (produrli produce tanta CO2 quanto 6 milioni di km percorsi in auto). Non è vero che tagliare un abete è distruzione della natura (gli abbattimenti ben gestiti sono totalmente sostenibili). Non è vero la Val di Fiemme ha rifilato Spelacchio a Roma perché era brutto e le faceva fare brutta figura (l'albero alla partenza era bellissimo, ha perso le foglie forse per il trasporto inadeguato, forse perché stressato per la siccità).
L'associazione italiana che certifica la gestione sostenibile delle foreste, la PEFC Italia, demolisce così le fake news che girano in questi giorni intorno a "Spelacchio", l'albero di Natale installato quest'anno a piazza Venezia dal Comune di Roma. Un albero che ha presto perso le foglie, tanto da guadagnarsi il poco lusinghiero nomignolo da parte dei romani.
"L'albero presenta oggettivamente dei traumi, tuttavia è necessario fare chiarezza su alcuni elementi e caratteristiche della pianta, per evitare di semplificare un tema delicato come quello della cura degli alberi e della gestione sostenibile delle foreste di provenienza", sottolinea Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia.