La posidonia spiaggiata ha un importante ruolo ecologico perchè contribuisce alla conservazione delle spiagge e degli ecosistemi costieri, quindi non bisogna mandarla in discarica e, se non è possibile mantenerla sul lido, sarebbe meglio riusarla in un'ottica di economia circolare. Un recente studio condotto nelle isole Baleari, ha calcolato che la rimozione meccanica della banquette di posidonia in 19 spiagge ha fatto perdere in 9 anni (2010-2018) un volume di sabbia di oltre 39.000 metri cubi, equivalenti a circa 30.000 tonnellate. Lo rileva l'Ispra che - nell'ambito del progetto Bargain, "La Banquette di Posidonia: integrare le conoscenze e promuovere un modello di spiaggia ecologica a gestione responsabile" - lancia "Banquette alla riscossa!", un cartoon per lanciare la prima spiaggia ecologica in Italia sulle coste del Lazio. Un cartone animato che a causa del coronavirus non è più stato possibile proiettare nelle scuole medie inferiori di Sabaudia, Cerveteri e Ladispoli.
Le spiagge del Mar Mediterraneo, ricorda l'Istituto superiore di protezione e ricerca dell'ambiente, sono uniche in tutto il mondo anche in virtù della presenza degli spiaggiamenti dei resti (principalmente foglie) di Posidonia oceanica, che costituiscono delle strutture chiamate banquette, che da rifiuto maleodorante possono diventare elemento naturale e risorsa economica. La rimozione della posidonia, spiega l'Ispra, "è una pratica scorretta, che può seriamente compromettere l'integrità dell'intero habitat costiero (spiaggia, dune): infatti, oltre a sottrarre quantità elevate di sabbia le priva della loro naturale protezione dalle mareggiate, permettendo al mare di portare via altra sabbia; ancora, sottrae la biomassa e i nutrienti ancora presenti nel materiale spiaggiato, che rappresentano una fonte importante sia per gli ecosistemi costieri sia per le praterie stesse, con conseguente impoverimento della biodiversità". Il progetto Bargain, spiega ancora l'Ispra, ha come obiettivo "far capire e promuovere l'importante ruolo ecologico della posidonia spiaggiata, adottando un modello alternativo di gestione che ne evita il conferimento in discarica". Il progetto è realizzato con il contributo della Regione Lazio e coinvolge, oltre a Ispra, l'Università di Tor Vergata e Enea (C.R. Casaccia).