Coniugare la conservazione delle foreste italiane aumentandone gli assorbimenti di anidride carbonica, diminuendo le perdite di carbonio per eventi estremi e massimizzandone la crescita, per poter continuare anche a fornire materia al sistema industriale, creando reddito e benessere per le comunità locali. È la finalità del progetto CO2PES&PEF, finanziato dal programma Life, che ha come capofila e coordinatore la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e come partner il Consorzio comunalie parmensi, FederlegnoArredo, Legambiente, le Regioni Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, l'Unione di Comuni della Romagna Forlivese - Unione Montana e l'Università degli Studi di Milano.
Le azioni previste - misurare quanta CO2 le foreste conservano e assorbono - saranno implementate in tre aree forestali pilota, rappresentative dell'area alpina e appenninica: il Demanio forestale forlivese, il Consorzio comunalie parmensi e la proprietà regionale di Fusine.
"Attraverso l'applicazione dell'impronta ambientale di prodotto alle filiere del legno - spiega Fabio Iraldo, responsabile scientifico del progetto - prevediamo di ottenere una riduzione delle emissioni di CO2, ad esempio nelle attività di taglio, segheria e, se presente, falegnameria e una riduzione del consumo di acqua e di energia. Inoltre, potremo ottenere un beneficio ambientale grazie alla sostituzione di materie prime maggiormente inquinanti con il legno, che è una risorsa rinnovabile, se gestita correttamente".