(ANSA) - ROMA, 02 MAR - Stambecco, aquila reale, orso marsicano, lupo, camoscio appenninico, scarpetta di Venere e gatto selvatico: sono loro quest'anno "i magnifici sette" al centro del report di Legambiente dal titolo "Natura Selvatica a rischio in Italia" in cui l'associazione ambientalista - alla viglia della Giornata mondiale della fauna selvatica dedicata quest'anno al recupero di specie chiave per il ripristino dell'ecosistema - fa il punto sulla biodiversità della nostra Penisola. In particolare, viene reso omaggio ad alcune specie presenti nel Parco nazionale del Gran Paradiso (Pngp) e nel Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), le due aree protette più antiche della Penisola e che festeggiano cento anni di storia.
Sono specie che, spiega Legambiente, "in questi anni sono state protette e tutelate grazie al prezioso lavoro dei parchi" che assieme alle aree naturali "sono preziosi alleati per frenare la perdita di biodiversità, contrastare la crisi climatica e mantenere efficienti gli ecosistemi. Fondamentale - afferma l'associazione ambientalista - incrementare al 2030 queste aeree e definire una strategia di adattamento e di mitigazione al cambiamento climatico". I parchi, aggiunge la ong, "sono presìdi sicuri di conservazione attiva di tante specie a rischio oggi sempre più minacciate dalla perdita e frammentazione degli habitat, dalla crisi climatica, dal bracconaggio, dall'uso di bocconi avvelenati, dall'ibridazione, dall'introduzione di specie invasive, dall'attività antropica, solo per citarne alcuni".
Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, sollecita "l'aggiornamento della Strategia Nazionale per la Biodiversità che deve scaturire da un percorso di partecipazione di tutti i portatori di interesse e dalla condivisione tra tutte le istituzioni. Un percorso che deve anche essere finanziato e integrato con le altre strategie nazionali e comunitarie per raggiungere diversi obiettivi a partire dall'incremento fino al 30% delle aree protette entro il 2030". (ANSA).