Dopo un percorso durato oltre 4 anni, è in discussione al Comitato per la Protezione dell'Ambiente Marino dell'Organizzazione Marittima Internazionale (OMI) la proposta di designazione del Mediterraneo quale area SECA, Sulphur Emission Control Area: una zona in cui le emissioni di zolfo derivanti dal traffico navale sono fortemente ridotte attraverso una serie di strumenti quali l'obbligo di utilizzo di carburanti a bassissimo tenore di zolfo o di sistemi di abbattimento dei fumi. Lo rede noto il Mite con un comunicato.
La richiesta di designazione del Mediterraneo quale area SECA, che ha già passato il primo vaglio dell'Assemblea ed è in fase di discussione tecnica, è stata sottoscritta da tutti i paesi Mediterranei a cui si sono aggiunti tutti i paesi dell'Unione Europea, dimostrando la volontà di tutti i paesi del bacino di impegnarsi per la salute del Mediterraneo.
Anche se recentemente la percentuale di zolfo dei carburanti delle navi si è significativamente ridotta, considerando il numero di navi che solcano il Mediterraneo, il livello rimane non accettabile per la tutela della ricchissima biodiversità del nostro mare.
L'Italia si è impegnata, in particolare durante il suo periodo di presidenza della Convenzione di Barcellona, per avviare e costruire il percorso per raggiungere questo fondamentale risultato, a partire dalla COP di Napoli (Conferenza della Parti Contraenti della Convenzione di Barcellona) del dicembre 2019, in cui è stata adottata la road map che ha portato al documento in discussione oggi.