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Spiagge: sos Legambiente,'troppe concessioni, sono 12.000'

Bene ddl concorrenza, pesano anche erosione e inquinamento

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 29 LUG - Legambiente lancia l'sos spiagge libere: le concessioni balneari sono "troppe, toccano quota 12.166". E' quanto emerge dal Report 2022 dedicato agli arenili dell'associazione che sollecita l'approvazione dei decreti attuativi del dl Concorrenza.

"Tra i nodi da risolvere - per Legambiente - la scarsa trasparenza sull'affidamento in concessione, i canoni irrisori e l'assenza di un regolare censimento sul numero di stabilimenti presenti sul demanio marittimo". A pesare anche l'aumento dell'erosione costiera che riguarda circa il 46% delle coste sabbiose, con i tratti di litorale soggetti ad erosione triplicati dal 1970, e il problema dell'inquinamento delle acque che riguarda il 7,2% della costa sabbiosa interdetto alla balneazione per ragioni di inquinamento.

Sul fronte delle concessioni, secondo i dati del monitoraggio del Sistema informativo demanio marittimo (S.I.D.), effettuato a maggio 2021, in alcune Regioni troviamo dei veri e propri record a livello europeo, come in Liguria, Emilia-Romagna e Campania, dove quasi il 70% delle spiagge è occupato da stabilimenti balneari. Nel Comune di Gatteo, in Provincia di Forlì e Cesena, tutte le spiagge sono in concessione, ma anche a Pietrasanta (LU), Camaiore (LU), Montignoso (MS), Laigueglia (SV) e Diano Marina (IM) siamo sopra il 90% e rimangono liberi solo pochi metri spesso in prossimità degli scoli di torrenti in aree degradate.

Dal rapporto che cita la Corte dei Conti emerge che per il 2020 le previsioni definitive sull'ammontare dei canoni per le concessioni balneari parlano di 104,8 milioni di euro in totale in Italia, ma di una cifra accertata di 94,8 milioni, di cui 92,5 milioni riscossi. Si tratta di 'canoni irrisori', dice l'associazione che sottolinea "che tra i nervi scoperti c'è anche la scarsa trasparenza dei canoni pagati per le concessioni e la non completezza dei dati sulle aree che appartengono al demanio dello Stato". (ANSA).

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