''Con il nostro appetito senza fondo per una crescita economica incontrollata e disomogenea, l'umanità è diventata un'arma di estinzione di massa".
"Trattiamo la natura come fosse la nostra toilette, ci suicidiamo per procura". E' il duro monito lanciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aprendo la 15a Conferenza delle Parti (COP15) della Convenzione sulla diversità biologica a Montreal, in Canada, da cui si aspetta ''un audace quadro globale post-2020 sulla biodiversità''.
"Stiamo facendo la guerra alla natura", ha denunciato il capo delle Nazioni Unite. "La deforestazione e la desertificazione stanno creando terre desolate di ecosistemi un tempo fiorenti.
La nostra terra, l'acqua e l'aria sono avvelenate da sostanze chimiche e pesticidi e soffocate dalla plastica". "La nostra dipendenza dai combustibili fossili ha fatto precipitare il nostro clima nel caos" ha aggiunto "La produzione e il consumo insostenibili stanno aumentando alle stelle le emissioni e degradando la nostra terra, il mare e l'aria" ha detto il Segretario Generale Onu che ha anche osservato come oggi "un terzo di tutta la terra è degradata, rendendo più difficile nutrire le popolazioni in crescita". "Piante, mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, pesci e invertebrati sono tutti a rischio. Un milione di specie sono sull'orlo del baratro", ha proseguito. "Il degrado degli oceani accelera la distruzione delle barriere coralline vitali e di altri ecosistemi marini e colpisce direttamente le comunità che dipendono dagli oceani per il loro sostentamento".
Di fronte a questa situazione, è necessario fermare "questa distruzione" e "passare dalla discordia all'armonia"."Respingere l'apocalisse della biodiversità affrontando urgentemente il cambiamento dell'uso della terra e del mare, lo sfruttamento eccessivo delle specie, i cambiamenti climatici, l' inquinamento e le specie aliene invasive". "Non ci sono scuse. Nessun ritardo. Le promesse fatte devono essere mantenute. È tempo di stringere un patto di pace con la natura", ha insistito Guterres.
"Spetta a noi assumerci la responsabilità del danno che abbiamo causato e prendere le misure necessarie per ripararlo.
Dimentichiamo i sogni ad occhi aperti: non esiste un pianeta B.
Sta a noi sistemare il mondo che abbiamo", ha concluso il Segretario Generale.