''In questo progetto la tecnologia è molto importante e ha due scopi principali: il primo è di monitorare i suoni e attraverso essi monitorare la biodiversità. Il secondo obiettivo è proteggere la natura, identificando le attività illegali che avvengono nelle oasi''. A spiegarlo è Wilson Wang, Ceo di Huawei Italia, intervenuto oggi a Napoli, alla tenuta degli Astroni, alla conferenza organizzata per fare il punto sui primi riscontri legati al progetto di monitoraggio e tutela ambientale ''Guardiani della Natura'' sviluppato nelle riserve di Astroni, Burano e Orbetello da WWF Italia e Huawei.
''La tecnologia - prosegue Wang - è un fattore abilitante del progetto: in particolare le tecnologie usate sono i cloud e l'intelligenza artificiale, attraverso le quali viene effettuata la raccolta e l'analisi da parte dei partner che partecipano al nostro progetto''.
Ma cosa possono fare le grandi aziende per contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici? ''In primis - prosegue Wang - possono contribuire a ridurre l'impronta di carbonio e il consumo di combustibili fossili. Ad Huawei ad esempio abbiamo sviluppato varie soluzioni di green energy basate sull'energia solare che permettono di ridurre le emissioni. Queste soluzioni sono state sviluppate poi per vari tipi di applicazioni nelle industrie, come ad esempio l'industria automobilistica con le auto elettriche. Ancora, attraverso la digitalizzazione è possibile ridurre i consumi, in particolare quelli energetici. Il nostro ruolo come azienda è aiutare a velocizzare tale processo. Infine, come abbiamo mostrato con il progetto presentato oggi con il WWF, è possibile proteggere l'ambiente tramite la tecnologia: attraverso l'intelligenza artificiale e i big-data aiutiamo così il WWF e più in generale il Paese a proteggere l'ambiente''.
In collaborazione con:
Huawei