ROMA - Si chiama Ecolabel Ue ed è un marchio di qualità ecologica dell'Unione europea che contraddistingue prodotti e servizi con elevati standard di prestazioni e un ridotto impatto ambientale nell'intero ciclo.
E' stato istituito nel 1992 ed è oggi in vigore nei 28 Paesi dell'Unione europea e nei Paesi appartenenti allo spazio economico europeo (Norvegia, Islanda, Liechtenstein). Ecolabel Ue è basato su criteri scientifici in relazione all'intero ciclo di vita dei prodotti, dalle materie prime alla produzione fino all'uso e al recupero e smaltimento; include anche il risparmio di energia, acqua, sostanze chimiche. I criteri prevedono valori minimi o di soglia. Sono definiti a livello europeo (partecipano associazioni di produttori, consumatori, ambientaliste) e riguardano anche aspetti legati alla salute e alla sicurezza dei consumatori, oltre che sociali ed etici dei processi produttivi.
Il rispetto di questi criteri è verificato da un organismo terzo indipendente, che in Italia è rappresentato dal Comitato per l'Ecolabel e l'Ecoaudit e che si avvale del supporto tecnico dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), conferendo credibilità al marchio. L'organismo competente nazionale italiano è suddiviso in due Sezioni, una per Ecolabel Ue e una per Emas: la Sezione Ecolabel Italia del Comitato è costituita da un presidente - che può essere designato sia dal ministro dell'Ambiente che da quello dello Sviluppo economico - e da sei componenti nominati con decreto del ministro dell'Ambiente (due designati dal ministro dell'Ambiente, due dal ministro dello Sviluppo economico, uno dal ministro dello Sviluppo economico e uno da quello della Salute); rimangono in carica per tre anni.
L'Italia è uno dei Paesi più all'avanguardia nella certificazione Ecolabel Ue.
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Ispra