Oscilla fra 1 e 3 centesimi il costo nei supermercati e ipermercati di un sacchetto biodegradabile e compostabile per il primo imballo alimentare (quello di frutta, verdura, carne e pesce), per un costo annuale per una famiglia compreso tra 4,17 e 12,51 euro. La stima è dell'Osservatorio di Assobioplastiche, che ha compiuto una prima ricognizione di mercato in occasione dell'entrata in vigore, ieri, della legge 123/2017.
L'Osservatorio, spiega una nota, stima che il consumo di sacchi per ortofrutta e per il cosiddetto secondo imballo (quello dei prodotti che prima vengono incartati, come carne, pesce, gastronomia, panetteria) si aggiri complessivamente tra i 9 e i 10 miliardi di unità, per un consumo medio di ogni cittadino di 150 sacchi all'anno. Ipotizzando che il consumo rimanga su queste cifre, al momento - con i prezzi appena rilevati, spiega Assobioplastiche - la spesa massima annuale sarebbe attestata a 4,5 euro all'anno per consumatore.
Secondo i dati dell'analisi Gfk-Eurisko presentati nel 2017, prosegue il comunicato, le famiglie italiane effettuano in media 139 spese all'anno nella Grande distribuzione. Ipotizzando che ogni spesa comporti l'utilizzo di tre sacchetti per frutta/verdura, il consumo annuo per famiglia dovrebbe attestarsi a 417 sacchetti, per un costo compreso tra 4,17 e 12,51 euro (considerando appunto un minimo rilevato di 0,01 e un massimo di 0,03 euro).
"Queste prime indicazioni di prezzo ci confortano molto - spiega Marco Versari, presidente di Assobioplastiche -, perché testimoniano l'assenza di speculazioni o manovre ai danni del consumatore. I sacchetti - aggiunge - sono utilizzabili per la raccolta della frazione organica dei rifiuti, e quindi almeno la metà del costo sostenuto può essere detratto dalla spesa complessiva".
Assobioplastiche spiega poi la differenza fra Biodegradabilità, Compostabilità e Rinnovabilità
BIODEGRADABILITA’ La biodegradabilità è la capacità di un materiale di essere degradato in sostanze più semplici mediante l’attività enzimatica di microorganismi. Al termine del processo di biodegradazione le sostanze organiche di partenza vengono trasformate in molecole inorganiche semplici: acqua, anidride carbonica e metano, senza il rilascio di sostanze inquinanti. Questa caratteristica non dipende dalla materia prima ma dalla natura chimica della materia prima, ragion per cui si può avere un prodotto da rinnovabile non biodegradabile e un prodotto da petrolio biodegradabile.
COMPOSTABILITA’ La compostabilità – che riguarda il fine vita di un prodotto – è la capacità di un materiale organico di essere riciclato organicamente assieme all’umido trasformandosi in compost mediante il compostaggio, un processo di decomposizione biologica della sostanza organica che avviene in condizioni controllate. Al termine del processo di compostaggio si ottiene un prodotto biologicamente stabile, inerte e inodore. in cui la componente organica presenta un elevato grado di maturazione. Ricco in humus, in flora microbica attiva e in microelementi, il compost è la soluzione ideale contro la desertificazione dei suoli e l’impoverimento di carbonio nonché un prodotto di impiego agronomico (fertilizzante per florovivaismo, colture praticate in campo). RINNOVABILITA’ Riguarda l’origine di un prodotto e in particolare la caratteristica di quelle materie prime - prevalentemente di origine vegetale e animale – di rigenerarsi in tempi brevi (piante, alberi, loro derivati e scarti), in opposizione alle materie prime da fonte fossile (petrolio).