La plastica è ovunque, non solo negli Oceani, presente nel 70% al 90% dei rifiuti in mare, ormai è incorporata nelle rocce e tra la neve e la pioggia come dimostrano studi scientifici nelle zone del mar Glaciale Artico, delle Montagne Rocciose e dei Pirenei francesi. Lo denuncia il Wwf nella seconda puntata del suo report "Plastica-una storia infinita", nell'ambito della campagna GenerAzioneMare anche con eventi di pulizia sul territorio del Tour Spiagge Plastic Free per cui il prossimo appuntamento è il 5 luglio in Puglia sulle spiagge di Lendinuso e Torre San Gennaro.
La firma 'indelebile' di questo materiale, - ribadisce Wwf - che ci accompagna massivamente dagli anni '50, è stata trovata persino nelle rocce come elemento stratigrafico distintivo di un'epoca geologica che ormai viene definita Antropocene.
Il report ricorda che le perturbazioni atmosferiche trasportano gli inquinanti prodotti dall'uomo anche nei luoghi più lontani dalla "civiltà", "contaminandoli irrimediabilmente".
Wwf cita studi sulle Montagne Rocciose, dove anche oltre i 3000 metri, nel 90% dei campioni prelevati di acqua piovana sono state identificate microfibre di plastica, o sui Pirenei francesi, dove 365 particelle di plastica su ogni metro quadrato a 1500 metri di quota "piovevano" dal cielo in media ogni giorno. Tra gli altri si ricorda che un gruppo di scienziati tedeschi e svizzeri ha trovato plastica e gomma nella neve caduta sullo stretto di Fram, il tratto di mar Glaciale Artico tra le isole Svalbard e la Groenlandia: concentrazioni di 10.000 frammenti di plastica per litro. Il Wwf sottolinea come "il drammatico impatto della plastica sia peggio di quanto immaginiamo: non si limita quindi ai mari". Così "prosegue un'azione di pressione sui governi affinché venga raggiunto un Accordo globale vincolante che indichi regole e impegni certi per impedire che nell'ambiente si continui a immettere plastica" per cui "la petizione globale ha raggiunto oltre un milione e 760 mila cittadini".