Cresce la raccolta differenziata dei rifiuti nei Comuni del Mezzogiorno, ma il Nord rimane nel complesso più virtuoso, mentre il Centro fa ben poco. La pandemia ha ostacolato lo smaltimento corretto, costringendo a buttare nell'indifferenziato tutto il materiale dei contagiati.
Tanto è vero che i Comuni italiani "Rifiuti free", dove la spazzatura non avviata al riciclo è inferiore a 75 chili a testa, nel 2021 sono stati 590, 33 in meno rispetto al 2020. Lo rivela la 29esima edizione di "Comuni Ricicloni", lo storico dossier di Legambiente che premia i migliori risultati nella gestione dei rifiuti.
La pandemia l'anno scorso non ha fermato la costante crescita del Sud Italia, che conta 167 Comuni Rifiuti Free (+5 rispetto allo scorso anno), merito anche dei dati offerti quest'anno alla classifica da Arpa Campania. Il primato resta però del Nord Italia (391 comuni), anche se segna una decrescita rispetto al numero dello scorso anno (-32 comuni). Il Centro resta marginale: 32 comuni (-6 rispetto lo scorso anno).
Quattro i capoluoghi di provincia più meritevoli: Trento, Pordenone, Treviso e Belluno. Rientrano nelle classifiche dei Comuni Rifiuti Free per Comuni oltre i 30mila abitanti: Carpi, Castelfranco Emilia (Modena), Misilmeri (Palermo), Bra (Cuneo) e i comuni veneti di Montebelluna, Castelfranco Veneto, Conegliano (Treviso), Mira e San Donà di Piave (Venezia).
Nella lista dei Comuni Rifiuti Free 2022 di Legambiente, il 66,3% è rappresentato da centri del Nord Italia (in calo rispetto al 67,9% del 2021 e al 73,1% del 2020). Decresce anche il dato del Centro Italia, il 5,4% nel 2022, contro il 6,1% nel 2021 e il 6,5% nel 2020: dato che dimostra la presenza sempre più residuale del Centro, fondamentalmente rappresentato dalla Toscana con comuni di dimensione media, e da alcuni comuni marchigiani e laziali. Dato in crescita invece per i comuni del Sud: 28,3% nel 2022 (nel 2021 costituivano il 26% e nel 2020 il 20,4%). Rispetto alle Regioni, per percentuale Comuni Rifiuti Free, in vetta alla classifica il Veneto (26,8%), seguono il Trentino-Alto Adige (20,9%), Friuli-Venezia Giulia (18,1%) e la Campania (14,7%). Fanalino di coda invece per la Liguria, con lo 0,4%. Per quanto concerne la speciale classifica "Cento di questi Consorzi", per quelli sopra i 100.000 abitanti in vetta il Veneto con il Consiglio di Bacino Priula e il Consiglio di Bacino Sinistra Piave, seguito dall'Emilia-Romagna con Aimag Spa. Per i consorzi sotto i 100.00 abitanti, occupa le prime tre posizioni della classifica il Trentino-Alto Adige con Amambiente Spa, Asia Azienda Speciale per l'Igiene Ambientale e Comunità della Val di Non. "Il primo cantiere dell'economia circolare si deve realizzare nelle nostre case, con una buona raccolta differenziata e la riduzione di rifiuti indifferenziati che finiscono in discarica - ha commentato Giorgio Zampetti, direttore nazionale di Legambiente -. Raccolte differenziate porta a porta, impianti per l'avvio a riciclaggio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che valorizzano i materiali recuperati da raccolta differenziata: sono queste storie virtuose che premiamo oggi a darci una speranza per il futuro, augurandoci che queste esperienze puntuali, possano presto divenire una concreta buona prassi nazionale di economia circolare".