"Con le scelte del Piano di Resilienza, l'Italia deve cogliere una straordinaria occasione per cambiare modello di sviluppo, puntando sulla sicurezza idrogeologica, l'infrastrutturazione sostenibile, le bellezze dei territori. Nel più recente triennio, invece, è stata cementificata una superficie pari a 6.500 campi da calcio, raggiungendo l'urbanizzazione del 7,65% del territorio contro una media, nel resto d'Europa, pari al 4,3%". A sottolinearlo è l'Associazione Nazionale dei Consorzi di bacino (Anbi) attraverso le parole del direttore generale, Massimo Gargano, nel corso di un webinar della Cisl.
"In 50 anni - prosegue il Dg di Anbi - sono stati spesi 175 miliardi, pari ad un media di 3 miliardi e mezzo all'anno, per riparare i danni e minimamente ristorare le vittime di alluvioni e frane, cui va aggiunto l'incalcolabile tributo in vite umane.
Per questo abbiamo presentato il Piano per l'Efficientamento della Rete Idraulica, fatto di progetti definitivi ed esecutivi, capaci di rispettare il cronoprogramma dettato dall'Unione Europea, quando la realizzazione di un'opera pubblica necessita in Italia mediamente di 15 anni! Si garantirebbero oltre 21.000 posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa 4 miliardi e 339 milioni di euro".
"Il futuro - conclude Gargano - non potrà che essere legato alla valorizzazione della qualità e della distintività dei territori italiani; per questo bisogna imboccare una strada nuova, che non abbia la cultura del mattone al proprio centro".
(ANSA).