La protesta di Ilaria non è la
sola: il sindacato studentesco Unione degli Universitari, lancia
una mobilitazione nazionale in tutta Italia per denunciare la
crisi abitativa e chiedere risposte dal Governo. Lo slogan è
rappresentativo: senza casa, senza futuro. Iniziative di
protesta sono partite oggi a Cagliari, domani a Torino, Firenze
e Pavia.
"Nonostante la clamorosa protesta al Politecnico di Milano -
denuncia Camilla Piredda, coordinatrice nazionale di Udu -
ancora il Governo non si è preso alcun impegno concreto per
risolvere la crisi abitativa. Anzi, la ministra Bernini con la
grave dichiarazione di oggi conferma la linea fallimentare del
Pnrr, nonostante i primi stanziamenti abbiano dimostrato come le
risorse stiano andando in gran parte al privato e al libero
mercato, non favorendo significativamente il Diritto allo
Studio. Per queste ragioni, abbiamo deciso di aderire
all'appello lanciato da Ilaria e dalla Terna Sinistrorsa,
piantando tende davanti agli atenei di tutta Italia".
Il sindacato studentesco chiede al Governo di confrontarsi
con chi rappresenta le nuove generazioni, dal momento che il
Next Generation EU dovrebbe migliorare proprio le loro
condizioni.
Gli obiettivi dell'iniziativa sono illustrate da Simone
Agutoli che si occupa della questione abitativa per l'Udu:
"Stiamo mandando una lettera alla ministra dell'Università e
della Ricerca, in cui chiediamo un confronto e l'apertura di un
tavolo per affrontare l'emergenza abitativa. Chiediamo anzitutto
di realizzare residenze universitarie che rientrino nel diritto
allo studio, le uniche che possono garantire a tutti gli
studenti di studiare, indifferentemente dalla loro situazione
economica. Ma poi chiediamo anche di incrementare il fondo di
sostegno ai fuorisede, per il quale la legge di bilancio ha
previsto soltanto 4 milioni di euro. Una cifra evidentemente
ridicola vista la colossale crisi abitativa e il caro affitti".
L'Unione degli Universitari ha elaborato un articolato
manifesto, composto da 10 proposte per affrontare la crisi
abitativa. Alcune delle richieste sono dirette anche al
ministero delle Infrastrutture, come spiega sempre Agutoli:
"Chiediamo serva agire sulla leva fiscale e contrastare gli
affitti in nero. Ad esempio, troviamo inaccettabile che si
applichi la cedolare secca al 21% sui canoni liberi: perché
bisogna applicare una tassazione agevolata a favore di coloro
che fanno pagare una stanza mille euro? Bisogna invece rendere
più appetibile il canone concordato. Altra richiesta
fondamentale è il blocco dei rincari: come succede in Francia,
Spagna o Germania serve individuare un limite più stringente per
l'adeguamento annuale del canone, non è possibile che il canone
possa crescere del 10% seguendo l'inflazione annua".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA