E' dedicata al dialogo la VI edizione del Festival della Parola di Chiavari, uno dei più importanti eventi culturali della Liguria presentato oggi in Regione. Il festival prende il via il 30 maggio con un convegno internazionale sostenuto dagli atenei di Genova, Siviglia, Salamanca e Granada e ideato dai prof.Roberto Trovato e Enrico Rovegno e dedicato alla grande poetessa Elena Bono. La giornata si chiude con 'Un ebreo, un ligure e l'ebraismo' con Moni Ovadia e Dario Vergassola, in prima nazionale. Molte le figure di spicco del mondo culturale italiano: tra questi Pupi Avati. Ovadia, Rampini, Vergassola, Sgarbi. Tra le novità il DidaFestival dedicato alle scuole. Il Festival si chiude il 2 giugno con le celebrazioni della Festa della Repubblica, ancora incontri e dialoghi. Alle 21 lectio di Vittorio Sgarbi su Leonardo.
Le parole significano qualcosa solo perché siamo tutti d'accordo che ciò debbano significare. Un'affermazione lapidaria, che però rende perfettamente l'idea dell'importanza del Festival di Chiavari. Waldo Emerson diceva che la parola è potere e in effetti saper usare le parole, conoscerne il significato, saperle piegare alle proprie necessità è fondamentale. Il termine parola vien dal greco 'parabolè' che passando per il latino 'parabola' che, filtrato dall'italiano medioevale 'paraula' diventa appunto 'parola' ovvero la rappresentazione di un'idea attraverso un sistema di 'foni' che formano un codice idiomatico. Quindi, tornando al concetto principale, se siamo tutti d'accordo e comprendiamo il concetto espresso dalla parola pronunciata è facile capire che se qualcuno all'interno del bar Sport dice 'piove' è necessario prendere l'ombrello. Così si forma la comunità linguistica. La parola diventa utile strumento per la comunicazione, dal latino 'communicare', ovvero 'rendere comune', far partecipi gli altri cosa che è fondamento del dialogo, appunto, necessario per sviluppare un'esperienza democratica e partecipativa. Gli appuntamenti del Festival dunque hanno tutti questa importante radice comune: anche quelli dedicati alle scuole che vedono la partecipazione di molti istituti del comprensorio sollecitati da docenti, scrittori, giornalisti. Dialoghi, più che appuntamenti: 'ponti' attraverso i quali idee e concetti si spargono all'interno di una comunità. Insomma, per dirla con Samuel Beckett 'words are all we have', le parole sono tutto ciò che abbiamo.
In collaborazione con:
Il Festival della Parola 2019