Dopo avere ripulito armadi e sgabuzzini per fare spazio solo a cosa provoca in noi ‘scintille di gioia’, come comanda la guru giapponese del riordino mondiale Marie Kondo, è la volta dei beauty-case. Apriteli e dategli una occhiata.
Apriteli tutti, inclusi quelli usati la scorsa estate, quelli dell’ultimo viaggio, quelli ricevuti in omaggio dalle compagnie aeree, quello nel borsone della palestra, della piscina e quello mini per la borsa. Aprite anche gli armadietti dei bagni, controllate mensole, ripiani, nicchie, cestini, bordo vasca, portasapone e così via. Assemblate tutto sul letto e meravigliatevi, oppure inorriditevi. Iniziate a buttare: rossetti cominciati, ombretti a fine vita, mascara secchi, prodotti solari con tappi sporchi di chicchi di sabbia a ricordo delle scorse vacanze, campioncini di creme, shampoo e balsami cominciati, profumi avanzati. Vasetti di creme idratanti, sieri lifting, maschere di ogni genere aperte da 12 mesi e esposte sotto il sole che filtra dalla finestra o vicino al calorifero. Controllate anche spazzole, pennelli, pennellino e così via. Sappiate che tutta questa confusione non fa bene alla pelle e alla bellezza dove ‘less is more’ è il nuovo credo degli adepti del clean come stile di vita.
Senza contare che i cosmetici non durano in eterno e che sta salendo nei consumatori dei paesi più avanzati un globale senso di colpa nel consumare troppo senza pensare alle conseguenze che un comportamento del genere avrà sull’ambiente.
Come provvedere? Buttare i prodotti scaduti, mal conservati, con tappi semiaperti, sporchi, maleodoranti (annusate il mascara...è il primo a dare cenni di invecchiamento), creme e fondi divenuti acqua, saponette spaccate sul dorso e ammollate sulla vasca da tempo e tutto ciò che non vi dà piacere. Anche per la cura della pelle vale la regola di trattenere con sé solo quello che dà una scintilla di gioia alla Marie Kondo ed eliminare il superfluo. Lo hanno già percepito alcune industrie della cosmetica più all’avanguardia, come riferisce Jeb Gleason-Allured, direttore di Global Cosmetic Industry, rivista statunitense di business e marketing globale: “Il riordino industriale si traduce in nuovi prodotti dall’aria più austera e con un design pulito e bianco, etichette con ingredienti semplificati, ogni azione vantata spiegata e dimostrata, confezioni con zero spreco di materiali inquinanti, packaging riciclabili e uso di sostanze amiche del pianeta”.
In pieno stile Marie Kondo si assiste ad una netta riduzione del numero delle sostanze usate nei prodotti di bellezza e le liste impresse sulle etichette si accorciano in 3 o 4 righe. Minore uso di acqua, niente conservanti chimici, ingredienti naturali al posto di quelli di sintesi. Il nuovo trend clean dà dare gioia per due motivi principali: lo shopping diventa meno stressante e con meno sensi di colpa.
Seguendo il filone minimalista la pelle risplenderà come quella di Maire Kondo che nel condurre una nuova serie su Netflix dedicata al riordino, mostra una carnagione perfetta, un aspetto luminoso, chiome brillanti e curate. Per il make-up durante le riprese è assistita dalla truccatrice di Los Angeles Meguni Asai che ha messo a punto una precisa routine estetica minimalista e ha svelato qualche trucchetto clean usato dalla Kondo sul set al magazine The Cut del gruppo editoriale New York Media.
Si legge che, al posto dei continui ritocchi con polveri fissative che si fanno sui set, Kondo ha preferito le cartine assorbi-lucido (un must per le donne giapponesi che le tengono in borsa, sono l‘evoluzione del piumino con cui le donne degli anni cinquanta incipriavano il naso). Le veline fanno tornare la pelle luminosa e pulita senza appesantire il colorito, effetto collaterale comune quando si dà una ulteriore passata di fondotinta, cipria o fard durante il giorno.
Per dare un tocco magnetico al viso Kondo usa lunghe ciglia finte (extentions) e per garantirsi una pelle di porcellana applica sempre un filtro solare e naturalmente non si espone mai al sole.
Nelle pause delle riprese non consuma il cestino fornito dall’organizzazione ma, ogni giorno, porta da casa un bento-box e un amazake (una bevanda di riso fermentato ed enzimi digestivi che renderebbero la pelle più sana e soda).
Come routine di bellezza nei giorni di riprese il minimalismo è stato estremo: l’esperta del piacere del riordino ha scelto oli di pulizia naturali alla camelia, emulsioni idratanti e di bilanciamento e una spruzzata di acqua di rose. Infine un balsamo vegetale sulle labbra. Stop.