(di Patrizia Vacalebri)
(ANSA) - "La mia autobiografia? Non ho bisogno di scriverla: la sto vivendo". "La mia regola professionale è sempre la stessa: lavorare più degli altri per dimostrare quanto sono inutili". "Attorno a me ci sono persone giovani e belle. Mi fa orrore la bruttezza". "Se mi domandaste che cosa avrei voluto inventare nella moda vi risponderei la camicia bianca. Per me una camicia è la base di tutto il resto". "La moda è lo spirito che dobbiamo dare alle cose perchè si evolvano".
E di spirito Karl Lagerfeld, detto il Kaiser, stilista, fotografo, regista tedesco, nato ad Amburgo in data ancora misteriosa, ne ha così tanto da riuscire a rimanere in sella a Fendi e a Chanel, come direttore artistico di entrambe le maison, massime griffe del lusso, da diversi decenni. Caustico, pungente, paradossale e sempre molto ironico, Karl Lagerfeld è l'incarnazione moderna del salottiere del Settecento che con spirito rapido e leggero lancia ai quattro venti massime e battute, in una conversazione arguta e appassionante. Ed è con questo spirito che ci parla di stile, di moda, di gloria, di Chanel, di libri, del mondo d'oggi e di se stesso. Uno spirito che gli autori hanno raccolto nel volume, Il mondo secondo Karl.
Prende forma così il ritratto di un virtuoso della creazione, cosmopolita emerito, europeista convinto, lettore accanito, diventato un'"icona" non solo della moda, ma ancor di più di una cultura globale. Gli autori del libro hanno raccolto tutti le battute e le massime di Lagerfeld, suddividendole in 15 capitoli, in base a vari argomenti che tracciano la personalità complessa dello stilista: dal suo senso della vita, alle sue idee su Chanel Il libro porta la triplice firma di Sandrine Gulbenkian, di Patrick Mauries, che ha già scritto oltre una trentina di opere e saggi dedicati alla moda e alle arti decorative, e conobbe Karl Lagerfeld dagli inizi della sua carriera letteraria, e di Jean Christophe Napias, autore ed editore.