L'Epilogo di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci è la nuova collezione per uomo e per donna presentata in diretta streaming di 12 ore sul sito della griffe e su varie piattaforme digitali di tutto il mondo, da palazzo Sacchetti a Roma e con una speciale diretta streaming sulla piattaforma della Camera della Moda, nell'ambito della Milano Digital Fashion week, in cui lo stilista introduce le sue nuove proposte, indossate in piccoli riquadri animati, capolavori di videografica ritagliati come figurine, da ragazzi e ragazze del team dell'ufficio stile, anziché da modelli e modelle.
"L'epilogo - spiega lo stilista - è l'atto conclusivo di una narrazione. Il punto di accumulo di riflessioni che si sono sedimentate nel corso di uno scavo. Nel mio caso, rappresenta la possibilità di portare a compimento un percorso d'interrogazione sul mondo della moda. Un percorso che somiglia a una favola in tre tempi. L'avvio di questa perlustrazione è avvenuto a febbraio, quando ho voluto celebrare il rito magico della sfilata: una liturgia sacra e insostituibile attraverso cui il pensiero creativo si rende pubblico e si offre all'interpretazione di una comunità di spettatori emancipati. Di questo rito ho voluto mostrare ciò che ama nascondersi. Ho ribaltato i piani, portando al centro della scena i miei compagni di viaggio: quell'intelligenza collettiva, ispirata e sensibile, che rende possibile l'incanto della bellezza".
"Gli abiti sono stati indossati da chi li ha costruiti. I designer, con cui ogni giorno condivido lo stordimento della creazione, divenuti interpreti di una nuova storia". Infine, la spiegazione della diretta di 12 ore: "Cosa accade alla moda e alla sua capacità seduttiva, quando il vero torna a essere solamente un momento del falso? La mia favola in tre tempi vuole dunque produrre un'istanza interrogativa sulle regole, i ruoli e le funzioni che fanno vivere il mondo della moda. La mia è un'indagine inevitabilmente parziale e volutamente deformante: un gioco squilibrato - conclude - in cui ho cercato di smontare le impalcature, capovolgere i piani, spostare lo sguardo, mettere in tensione le grammatiche attraverso cui cerchiamo di nominare il mistero della bellezza".
Epilogo arriva a conclusione dell'arco narrativo iniziato con l'ultima sfilata di Gucci, An Unrepeatable Ritual (Un Rito Che Non Ammette Repliche).
La collezione. Gli accessori fanno la parte del leone.
Cappelli da pescatore con il logo Gucci per lui e per lei oppure a falde larghe. Tanti turbanti di seta a fiori. Abiti floreali nelle stampe d'archivio per le ragazze e camicie a fiori per i ragazzi. Pantaloni e jeans scampanati per entrambe, giacche e gilet, cappotti morbidi pied de poule, fantasie che si sovrappongono non casualmente, occhiali da sole con montature chiare e giganti, oppure in metallo piccole e tonde, borselli e borse in nuovi colori, come il rosa petunia, bauletti, zeppe portate con i calzettoni spessi. Scarpe in tessuto con logo doppia G stringate per lui. Mocassini con le staffe per lei. Bracciali a serpente portati in grande numero.
Stivali alti in pitone. Catene con grandi croci. Riferimenti espliciti agli anni Settanta e a quanto di meglio o di peggio, secondo i punti di vista, abbiamo ereditato dalla moda da quel decennio. Il look book, scattato da Mark Peckmezian, è stato fotografato su sfondo bianco e arricchito da contributi grafici.
Le foto e il video della campagna saranno rivelati in autunno. Gli scatti sono a cura di Alec Soth, mentre il video è diretto dai fratelli Damiano e Fabio d'Innocenzo (registi del pluripremiato Favolacce). Le location della campagna sono Palazzo Sacchetti, da dove è stata trasmessa la diretta, e il Campo Boario.
L'Epilogo di Gucci, 12 ore di diretta streaming e i modelli sono i giovani del team dell'ufficio stile
Nella collezione con echi anni Settanta gli accessori danno la parte del leone
- di Patrizia Vacalebri
- 17 luglio 2020
- 23:20
- di Patrizia Vacalebri
- 17 luglio 2020
- 23:20