Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, circa un europeo su cinque vive con una qualche forma di disabilità. Cosa fa la moda, l'industria della moda per queste persone? Certo ci sono diversi gradi di disabilità e dunque diversi effetti sull'abbigliamento, ma in una società che cambia, che tutti noi vogliamo più inclusiva, più aperta alla complessità e meno assertiva su taglie da avere per essere alla moda, stile da seguire, modelli di bellezza cui aspirare, ogni cambiamento sul fashion sarà ben accolto. Si chiama 'moda adattiva' in gergo e i brand sono sempre più coinvolti, per motivi di mercato, di business e anche, non da ultimo per reputation della marca, un valore fondamentale ormai.
Tommy Hilfiger è un marchio di lifestyle globale che dal 2017 ha costantemente investito e prodotto moda adattiva e Zalando, una delle principali piattaforme online europee per la moda e lo stile di vita, ha appena lanciato la sua prima collezione di moda adattiva composta da oltre 140 stili attraverso le sue private label: Zign, Pier One, Anna Field, Yourturn e Even&Odd. Ma anche brand italiani sono in arrivo come D-Different.
La moda adattiva è abbigliamento, calzature e accessori che soddisfano le esigenze delle persone disabili , intenzionalmente progettati per essere accessibili alle persone che vivono con disabilità permanenti o temporanee. Sin dall'ideazione questi prodotti vengono studiati con particolari accorgimenti per permettere alle persone con disabilità di stare in vestiti e accessori magari in autonomia senza aiuti di qualcuno o anche semplicemente più comodi e a smisura. Tutti noi abbiamo sperimentato le difficoltà di vestirci o infilarci un paio di scarpe se abbiamo un dolore o una ferita, immaginiamo cosa significa avere una disabilità, anche solo tirarsi su un paio di pantaloni può essere un'impresa, ecco che ad esempio per restare sul tema pantaloni un modello con un semplice cordino in vita da tirare su è una svolta. Per fare altri esempi le cerniere degli abiti sono prodotte con linguette per facilitarne la chiusura, pantaloni e camicie con delle calamite o il veltro al posto dei bottoni e zip, tessuti elasticizzati e più semplici da indossare. Le etichette vengono tolte per evitare sfregamenti piccoli (ma nella pratica decisivi) accorgimenti che chi disegna le collezioni di moda adattiva mette in pratica. Una cosa che prima non c'era o magari ad intuito veniva chiesta al sarto di fiducia. C'è da essere felici di questo progresso nel settore. Inoltre parliamo anche di stile, è bello vedere che le nuove collezioni di moda adattiva sono non solo pratiche, comode, inclusive per le persone con disabilità ma anche belle e per niente diverse all'apparenza da quelle per chi non è disabile e anche questo è un fatto importantissimo per la vera inclusività. Si tratta di rendere autonome le persone anche nel quotidiano del vestirsi.
La collezione Zalando comprende abbigliamento femminile e maschile, nonché calzature, e fa parte dell'impegno dell'azienda di fornire un assortimento e un'esperienza davvero inclusivi per i gruppi sottorappresentati entro il 2025. Hanno incluso anche la collezione Tommy Hilfiger Adaptive in nove mercati, tra cui Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera.
Con il lancio della moda adattiva, Zalando vuole fare un primo passo e rivolgersi a persone disabili che convivono con disabilità di diverso tipo come mobilità ridotta e destrezza limitata, nonché sensibilità sensoriale. Si rivolge anche ai caregiver di bambini con disabilità. Gli stili delle prime collezioni includono design da seduti per l'uso su sedia a rotelle, costruzioni sensibili ai sensi, pezzi con chiusure facili e stili che ospitano protesi o bende. "Vediamo una lacuna nel mercato della moda: trovare abbigliamento adattivo alla moda rappresenta ancora una sfida per le persone disabili. Lanciando collezioni adattive con le nostre Private Label e presentando la collezione Tommy Hilfiger Adaptive ai nostri clienti, speriamo di contribuire a risolvere questa sfida. Vogliamo imparare dalla comunità dei disabili e ispirare i nostri partner, in modo che insieme possiamo continuare a costruire un'esperienza piacevole per i nostri clienti disabili e rendere la moda ancora più inclusiva”, ha commentato Sara Diez, VP Category Women and Private Labels di Zalando.
Grace Stratton, direttrice di All is for All, l'agenzia creativa specializzata nell'aiutare i marchi a essere veramente inclusivi e accessibili alle persone disabili, che ha partecipato alla nuova produzione ha detto: “La nostra visione è quella di essere il punto di partenza per una moda che accoglie tutti. "Al di là dei suoi impatti funzionali, la disabilità è una comunità, un'esperienza vissuta condivisa, qualcosa da comprendere, apprezzare più profondamente dalle persone non disabili e abbracciare".
Tra i nuovi brand, D-Different, la prima linea di abbigliamento ideata da atleti disabili: adattiva, alla moda, green, rivolta in particolare a persone con una disabilità fisica - permanente o temporanea - che non vogliono rinunciare alla propria libertà di movimento. Obiettivo di D-Different è eliminare la “barriera quotidiana” dell’abbigliamento: è ideata da disabili, e non per disabili. Ed è per tutti, perché può essere indossata anche da chi problemi fisici non li ha. Si tratta di abiti pensati in modo “differente”, ovvero con particolari soluzioni tecniche che li rendono facilmente indossabili e in totale autonomia. La linea è composta da camicie e cardigan con bottoni magnetici; felpe con cerniere calamitate e zip invisibili alle braccia; pantaloni con cerniere laterali invisibili, dalla caviglia all’anca; trench divisibili a metà tramite cerniera; fino ad arrivare a un completo pensato per persone in sedia a rotelle, composto da un blazer e un jeans. La collezione oltre ad essere made in Italy, è prodotta in modo sostenibile, seguendo l’idea del “riciclo” dei materiali. Gli abiti, infatti, sono realizzati con materiali di archivio, ovvero con tessuti preesistenti.